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la chiesa Sainte-Marie di Colmar espone 180 presepi natalizi

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Dall'inizio del mese, una mostra riunisce 180 presepi natalizi nella chiesa di Sainte-Marie a Colmar (Alto Reno). Questo insieme è arricchito da un presepe meccanico degli anni '30.

Dall'inizio di dicembre, tutti i pomeriggi, dalle 15 alle 18, i visitatori si immergono in un'atmosfera magica grazie alla mostra presso la chiesa Sainte-Marie di Colmar (Alto Reno). Ovunque si guardi, i visitatori stupiti possono ammirare 180 presepi natalizi.

Che sia biblica o contemporanea, ogni installazione racconta una storia unica e una grande diversità.

“La mia prima sensazione? È stupore. È un lavoro pazzesco ed è super bello!” si entusiasma Diane, cittadina della città, al microfono di BFM Alsace.

Una quantità colossale di lavoro e di diversità

Questi presepi, provenienti sia dall'Africa che dall'Europa, testimoniano un lavoro meticoloso e appassionato, con pezzi a volte vecchi di diversi decenni. La loro varietà di stili e colori non lascia nessuno indifferente.

“È molto vario. Ci sono tutti gli stili, tutti i colori, è una meraviglia, ve lo dico”, confida Pierre, abitante della regione, mentre passa lentamente davanti ai presepi accuratamente allineati.

Una sensazione condivisa da Romain, venuto appositamente da Lione: “È abbastanza atipico. Scopriamo presepi originali e di tutti i colori. È un cambiamento rispetto a ciò che siamo abituati a vedere tradizionalmente”.

Dietro questa mostra eccezionale si nasconde l'importante lavoro di volontari, come Jean-Luc, che ha dedicato quattro pomeriggi interi al perfezionamento del suo presepe provenzale composto da 300 pezzi.

“Cerco di collezionare santon con teste diverse, quindi non è necessariamente solo un produttore di santon. I più antichi che ho hanno circa 100 anni”, spiega.

Il presepe meccanico

Tra tutte queste meraviglie, un presepe attira particolarmente l'attenzione e suscita ammirazione: il presepe meccanico. Risalente al 1935, questo piccolo edificio emblematico, legato alla chiesa Sainte-Marie, è stato restaurato nel 1993 dal signor Jost.

Si distingue per la sua complessa scenografia, animata da una trentina di personaggi scolpiti negli anni '30 e messi in movimento grazie ad un sistema meccanico.

«Si tratta di piccoli motorini dei tergicristalli che controllano tutti i movimenti. Poi ci sono dei sistemi a leva per aprire e chiudere le porte», spiega Raphaël Weiss, volontario.

François Weiss, presidente dell'associazione, sottolinea la costante manutenzione necessaria: “È legno, quindi funziona con il caldo e il freddo. Abbiamo sempre delle regolazioni da apportare tutto l'anno. Ce l'abbiamo quasi tutto l'anno. 'anno.”

La mostra resta accessibile fino al 24 dicembre, poi riprenderà dal 26 al 31 dicembre, dalle 15 alle 18. Si estenderà anche dopo le festività, il 2 e 3 gennaio, nonché nei quattro fine settimana di gennaio 2025 (4-5, 11-12, 18-19, 25-26) con gli stessi orari.

Lucas Bauer con Alexandre Simoes

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