La redazione ti consiglia
Presentato all'inizio di dicembre al Méliès nell'ambito del festival “Les Saisons Hanabi”, un'antologia di anteprime cinematografiche giapponesi dove ha riscosso un grande successo, “My Sunshine” è all'altezza del suo nome. «C'è molta solarità in questo film», sottolinea Xavier Le Falher: nella storia, vicina a quella raccontata nel famoso Billy Elliot, un ragazzino di famiglia operaia destinato alla boxe prima di dedicarsi alla danza classica, e nel le immagini, quando i raggi del sole giocano con la neve dell'isola di Hokkaido in Giappone, e illuminano la pista di pattinaggio, solitamente immersa nell'ombra.
È lì, sul ghiaccio, che il giovane Takuya fiorirà. Timido e balbettante, si ritrova, per obbligo e tradizione, obbligato a giocare a hockey, ma difficilmente brilla. È piuttosto affascinato da Sakura, una ballerina di ghiaccio, una giovane adolescente come lui. Tenterà dapprima, goffamente, di imitare le sue figure di pattinaggio artistico, prima che l'allenatore della giovane si accorga di lui. Le dà consigli, la incoraggia e presto la incoraggia a ballare in coppia con Sakura durante una competizione.
“È una storia di formazione”, finché non viene rivelata l'omosessualità dell'allenatore. Il film assume poi un'altra dimensione, concentrandosi sulla visione dell'omosessualità da parte di questo giovane adolescente e delle persone che lo circondano. “È un film molto bello, molto bello, un equilibrio molto riuscito”, osserva il programmatore di Méliès che consiglia “My Sunshine” sia agli adulti che ai giovani adolescenti, quelli dell'età di Takuya: “Quello in cui ci poniamo domande su il nostro futuro e sulle scelte, sulle passioni che abbiamo”.
Related News :