François Rebsamen, ex ministro socialista e attuale presidente del Dijon Métropole, ha annunciato la sua disponibilità a far parte del futuro governo. In un'intervista rilasciata a Domenica alla Tribuna il 21 dicembre ha spiegato che questa decisione è stata motivata da un contesto politico ed economico impegnativo, ma anche dal suo rapporto di lunga data con il primo ministro François Bayrou.
Un impegno dopo anni di rifiuto
L'ex ministro del Lavoro di François Hollande, 73 anni, afferma di aver rifiutato diverse offerte di posti ministeriali dal 2012. Oggi ritiene che le circostanze richiedano un impegno. “ Dal 2012 mi sono rifiutato ripetutamente di diventare ministro. Oggi sono pronto a impegnarmi“, dichiara.
Evidenzia il “ cultura del compromesso » di François Bayrou, che considera l'uomo giusto. “Ha la cultura del compromesso di cui il Paese ha bisogno, lo ha dimostrato nel 2012 votando per François Hollande. Tutto ciò influenza la mia decisione”, spiega François Rebsamen.
Mantenuto a Digione Métropole
Nonostante il suo possibile ingresso al governo, François Rebsamen ha precisato che manterrà il suo mandato di presidente della Dijon Métropole. Desidera quindi continuare il suo lavoro locale contribuendo allo stesso tempo all'azione del governo. Dal 2022 è anche a capo della Federazione Progressista, un movimento politico che mira a riunire funzionari eletti di sinistra e cittadini delusi dal Partito socialista.
Un appello all'unità della sinistra
In questa intervista, François Rebsamen invita il Partito socialista ad andare oltre la logica partigiana per favorire l'interesse generale. “ Ora non è il momento per la politica delle sedie vuote o per i calcoli elettorali. Invito tutti coloro che antepongono l'interesse del Paese al proprio interesse personale a partecipare al governo, o almeno ad aderire ad un'ampia unione di interesse generale, come ha proposto loro il Primo Ministro.“, dichiara.
Il dilemma dei socialisti di fronte al governo Bayrou
Questa affermazione arriva mentre François Bayrou sta lottando per convincere il Partito Socialista a sostenere il suo governo. Se il PS inizialmente aveva suggerito che un compromesso fosse possibile, i negoziati sembrano essere arrivati a un punto morto. Giovedì scorso, il primo segretario del PS, Olivier Faure, ha espresso la sua insoddisfazione per le proposte avanzate dal Primo Ministro, definendole “povere” e suggerendo che il PS potrebbe approvare una mozione di censura.
François Rebsamen spera tuttavia che il suo appello all'unità trovi un'eco all'interno del Partito socialista. Secondo lui, il Paese ha bisogno di un governo capace di superare le divisioni per affrontare le sfide attuali.
Con questa posizione, François Rebsamen si presenta come un attore chiave in una possibile ricomposizione politica, al crocevia tra la sinistra e il centro. Resta da vedere se il suo impegno sarà sufficiente ad allentare le tensioni e a rafforzare il futuro governo.