UUn'opera d'arte non emerge mai ex nihilo: emerge, accompagna e trascende una storia, un momento, un incontro. In Lydie Arickx, questo meccanismo, tutto sommato ordinario ma tanto vero, si affina in sintonia con l'effimero: “Si tratta sempre di incontri con il momento”, confida l'artista, nata nel 1954 a Villecresnes (94 ). Questi istanti si magnetizzano attorno a elementi eterogenei: teschi di animali, pelli di vacchetta racimolate durante le escursioni, scarti di bronzo, lana di pecora, argilla, piume, pigmenti… Tante materie prime che lavora sotto l'impulso di un impulso misterioso, immediato o ritardato, così abbracciando un momento nuovo nutrito dalla sperimentazione e da una vitalità quasi sciamanica.
Anglet: Lydie Arickx rileva il Centro d'Arte Contemporanea
La mostra “The Great Being”, dedicata a Lydie Arickx, apre i battenti alla Villa Beatrix-Enea e alla galleria Georges-Pompidou di Anglet. L'occasione per comprendere meglio l'opera di un'artista di statura internazionale, venuta come vicina dal suo laboratorio delle Landes
«Nel mio lavoro passiamo spesso da un mondo all'altro», sottolinea la donna che, dal 1991, ha aperto il suo laboratorio nelle Landes, ad Angresse. Vita e morte, gravità e assenza di gravità, figurazione e astrazione, luce e oscurità… Tante polarità che interagiscono da un'opera all'altra o nel cuore della stessa opera.
Scale e materiali
Questa dinamica permea la mostra allestita ad Anglet in due luoghi distinti. A Villa Beatrix Enea, una ventina di pezzi giocano con scale e materiali. “Resurrection”, una silhouette spettrale allo stesso tempo imponente e leggera, levita davanti a un'esplosione cromatica astratta e vegetale – “A grandezza naturale”, con sfumature verde neon su carta abrasiva.
Tante le materie prime che lavora sotto l'impulso di un impulso misterioso, immediato o differito
Più avanti, un uomo di grandi dimensioni cammina sospeso a testa in giù, con i piedi ancorati al soffitto. In un vicino gabinetto delle curiosità, un gargoyle scolpito in legni si trova accanto a un righello pieghevole che evoca una croce, mentre una sorprendente scultura di magnetite sembra trasformare la freddezza del minerale in un materiale morbido, quasi organico, simile alla pelliccia.
Pezzi inediti
Due magnifici pastelli secchi, tra cui un ritratto della nonna al gabinetto degli anni '70, arricchiscono una ristretta selezione che ripercorre quarantacinque anni di carriera le cui opere figurano in importanti collezioni pubbliche, in particolare al Museo Nazionale d'Arte Moderna – Centre Pompidou , il Palais de Tokyo, il Centro Nazionale delle Arti Plastiche (CNAP) e negli spazi pubblici.
Alcuni nuovi pezzi punteggiano il percorso, tra cui una scultura e un bassorilievo dipinto, nonché una vasta installazione appositamente progettata per la Galerie Georges-Pompidou, situata dall'altra parte della strada. Lì, un monumentale affresco in bianco e nero, realizzato a carboncino secondo una tecnica che l'artista sta affinando da anni, si ispira al circo di Troumouse, negli Alti Pirenei. Questo paesaggio non figurativo, grandioso e coinvolgente, immerge il visitatore nel cuore delle forze telluriche, in una materia vivente dove il momento incontra l'eternità.
Angolo (64). “Il Grande Essere – Lydie Arickx”. Fino al 15 marzo, Centro d'Arte Contemporanea (Villa Beatrix e Galerie Pompidou). Ingresso gratuito dal martedì al venerdì dalle 14:00 alle 18:00, il sabato dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00. Aperto nei giorni festivi, chiuso il 25 e 1 dicembreÈ Gennaio.
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