Creata lo scorso settembre, l'associazione Yana Gopio vuole fungere da collegamento tra l'India e i discendenti dei lavoratori indiani arrivati in Guyana tra il 1856 e il 1877. Mercoledì 18 dicembre terrà una conferenza alla Casa delle culture e delle memorie della Guyana , a Rémire-Montjoly, alle 18.00
“Gli indiani sono persone piuttosto discrete di cui non necessariamente si parla come le altre comunità. Creando questa associazione, vogliamo dare una scossa a questa situazione. » Michel Ardes, presidente di Yana Gopio, illustra con questa dichiarazione una delle missioni dell'associazione creata nel settembre 2024 e affiliata a Gopio France. Si tratta della filiale nazionale di Gopio, organizzazione globale di origine indiana, che riunisce persone provenienti dalla diaspora indiana.
Mentre lavorava sul proprio albero genealogico, il Guyanese voleva approfondire i suoi antenati materni. “Sono il pronipote di Béhary-Laul Sirder da cui deriva tutta la fama che ben conosciamo in Guyana. Cercando negli archivi mi sono interessato alla storia di questi lavoratori che venivano chiamati “impegnati”. Quando ci entri, scopri cose interessanti. C'è in particolare l'alienazione instillata dal sistema che non voleva che gli immigrati “parlassero indiano”. Inoltre, quelli della prima generazione non continuarono a parlare la loro lingua materna. »
La storia degli antenati di Michel Ardes è simile a quella di circa 8.472 soldati indiani arrivati in Guyana. In un articolo, Aline Belfort, vicepresidente di Yana Gopio, ricorda che di questi, 1.368 furono rimpatriati e 4.621 morirono a causa di condizioni di lavoro simili al lavoro forzato.
Mercoledì, Jean Moomou, dottore in storia, affronterà questa parte del passato migratorio della Guyana. Il suo intervento sarà integrato da quello di Georges Rech, Direttore della Casa delle Memorie e delle Culture della Guyana, che svilupperà il tema: “Scrivere la storia dell’immigrazione indiana in Guyana: le fonti conservate negli archivi territoriali”.
Altro relatore di questa conferenza: Rajaram Mohan Munuswamy, presidente di Gopio France. Presente in videoconferenza, presenterà la tessera di cittadino della diaspora indiana. Rilasciato dal governo indiano ai discendenti di migranti indiani fino alla settima generazione, consente, tra le altre cose, al suo proprietario di stabilirsi lì e di commerciare tra l'India e il proprio paese di residenza.
Presente in tutto il mondo, Gopio conta quattro associazioni in Martinica e altrettante in Guadalupa. Esiste anche a Riunione, Suriname, Guyana… Qui, in Guyana, esiste un'altra associazione, Gopio Guyane, presieduta da Précy Pitoula. Questo si concentra maggiormente sull’aspetto culturale e festivo. “Saremo complementari”, precisa Michel Ardes. Il nostro obiettivo è soprattutto far conoscere la storia. Nel giugno 2026 celebreremo anche 170 anni dall’arrivo dei nuovi arrivati. Sarà un evento globale e ci avvicineremo a tutte le altre associazioni. »
Mercoledì 18 dicembre, alle 18, presso la Casa delle Culture e delle Memorie della Guyana, a Rémire-Montjoly (di fronte al Municipio)
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