Sapete che il famoso chiaroveggente JoJo Savard ha sbagliato strada negli ultimi mesi? Sì, signore! Ha predetto che la Bilancia Kamala Harris sarebbe diventata presidente degli Stati Uniti1mentre è il Gemelli Donald Trump che dovremo subire. Vorremmo che quest’ultimo non avesse un gemello, anzi, uno solo farà già abbastanza danni, anche se il modello sembra piacere al signor Poilievre…
Pubblicato ieri alle 19:30
Tutto questo per dire che oso inviarvi le mie previsioni per l’anno politico 2025, in Quebec, ma rivendico il diritto di sbagliare, come il vero JoJo.
Per realizzare per te queste profezie secolari, ho rispolverato la mia sfera di cristallo. Ma ovviamente dovrò fare appello all’intelligenza artificiale in futuro, perché la mia pazza ragazza, sta davvero facendo lo yoyo, è come… impazzita.
Immaginiamo che mi abbia predetto che il ministro Eric Caire avrebbe accettato una posizione dirigenziale presso Microsoft; che tutti i cittadini del Quebec abbiano un medico di famiglia entro la fine del 2025; che un sondaggio darebbe un sì vincente in un referendum sulla sovranità; che il nuovo leader del PLQ sosterrebbe pienamente il disegno di legge 21; che il Québec solidaire adotterebbe l’economia liberale come unica chiave di prosperità per il Quebec; e nemmeno che il canadese arrivasse ai playoff!
Proprio quello. Pazzo!
Alla fine conclusi che potevo contare solo sui miei mezzi, e che la sua vita utile era finita, per la mia grande campana da fachiro.
Finirà per diventare guardiana notturna, lavoratrice e altro ancora…
Il quadro dei leader politici che si candideranno alle prossime elezioni in Quebec nel 2026 potrebbe cambiare radicalmente rispetto al ritratto attuale, e il prossimo anno sarà decisivo in tal senso, a cominciare dal re, lo stesso primo ministro.
Solo per farlo oscuro, Ho scritto il giorno dopo le ultime elezioni che il signor Legault non sarebbe stato presente per le prossime, nel 2026. Segno che sto vivendo una relativa stabilità cognitiva, su questo argomento sono ancora d’accordo con me stesso.
Bravo, campione!
Ebbene, il Primo Ministro parla e ci garantisce che ci sarà nel 2026, ma non ci credete. Sarebbe molto stupido ricandidarsi e rischiare di finire la sua carriera politica con una sconfitta. Spiegami perché dovrebbe correre questo rischio.
Mi dici che sembra davvero imperiale, il grande leader, quando dice che sarà lì come un solo uomo. Certo, capisco, ma cosa vorresti che dicesse? Che pensa a tutto questo?
Hai mai visto un corpo a corpo, la palla che rotola in una rissa nella terra di Asterix e Obelix? Non avrebbe finito la sua frase, signor Legault, che si presentasse così sui banchi ministeriali con tanti contendenti convinti di avere le carte in regola per sostituirlo e che si lancerebbero nella corsa nel minuto.
E anche lì, la domanda che resta davvero è: quando annuncerà che se ne andrà, senza spazientirsi, tutti questi califfi vogliono il posto del califfo, come desiderava per sé il malvagio Iznogoud, nel fumetto omonimo?
E non sarà carino secondo me, non si parla di amore fraterno al CAQ, dovrebbe pizzicare brutalmente tra certi fidanzati.
E se il signor Legault non salirà nei sondaggi nel 2025, forse prima o poi avremo diritto al ballo dei tradimenti, con il valzer del Bruto, e non sto parlando del nemico di Popeye, ma dell’assassino di Giulio Cesare.
Un altro il cui nome non siamo sicuri rivedremo al ballottaggio nel 2026 è il co-portavoce di Québec solidaire, Gabriel Nadeau-Dubois.
Nuovo padre di un secondo figlio, e in congedo di paternità, se il cherubino dovesse dormire tutta la notte prima del previsto, GND potrebbe viziarsi e iniziare a chiedersi perché sta sudando così tanto con coinquilini turbolenti come Haroun Bouazzi, e per colpire la panoramica Autostrada 20 tra Montreal e Quebec.
E se per caso andasse a pranzo con Marwah Rizqy, tra due bottiglie, potrebbe decidere che è stanco di personificare il co-qualcosa di una festa disordinata.
Ovviamente, il Quebec avrà diritto ad un nuovo volto come leader dei liberali. Diciamo che puntiamo su Pablo Rodriguez, a meno che Charles Milliard non sorprenda tutti, vedremo.
La prima scoperta da fare sarà la loro posizione rispetto alla questione linguistica e alla laicità. Per farlo bene, i loro rappresentanti eletti a Montreal dovrebbero prendere il proprio gas e liberarsi un po’ dalle influenze dei loro elettori. Il ghiaccio sarà sottile e saremo ansiosi di sapere se hanno qualche possibilità di vincere le circoscrizioni elettorali a maggioranza francofona.
Quanto al Parti Québécois, Paul St-Pierre Plamondon regna sulle sue truppe e sulle urne. Forza il confronto e gli altri deludono, fino a nuovo avviso non ha un vero sfidante.
Anche se nel 2025 avrebbe bisogno di un aumento nei sondaggi in termini di sostegno alla sovranità, altrimenti potrebbe iniziare a peggiorare tra gli osservatori politici.
E speriamo anche che prenda una piccola precauzione quando si tratta di anti-si sveglianon sembra proprio chic tra i giovani.
Infine, potremmo lamentarci dei nostri politici, ma quando vediamo la caotica situazione politica in Francia, diciamo a noi stessi che qui non siamo ancora peggio organizzati. E dopo ci chiediamo perché i cittadini si disgustano e votano per l’eccessivo…
Concludo con il mio ultimo “Misery!” » del 2024.
1. Leggere il testo “JoJo Savard si pronuncia finalmente sul ritiro della candidatura di Joe Biden” sul sito Sac de chips
Tra di noi
Suvvia, fate i bravi durante le feste, cari lettori, ma non tanto! Gli stessi auguri agli artigiani di La stampa.
E comunque, se qualcuno sa dove potrei trovare delle luci da esterno multicolori a forma di fragola, 100 LED, potrebbe aiutare, i bambini le adorano, ma non riesco più a trovarne.
Il piccolo Gesù te lo renderà il centuplo, te lo prometto. Fa una ghirlanda di batinse, centuplicata!
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