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La Madonna della “laicità”…

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Durante la cerimonia di riapertura della cattedrale Notre-Dame de Paris, il presidente della Repubblica Emmanuel MACRON, pronunciando il suo discorso all'interno dell'edificio, si è allontanato dal principio della separazione tra le chiese e lo Stato. Sembra che questo discorso si dovesse tenere sulla piazza e che sia stato solo il maltempo a cambiarne il corso.

TRIBUNA: Tutto è stato quindi pianificato affinché tutti fossero accontentati, i repubblicani per il rispetto dei principi e la Chiesa cattolica per restare padrona di casa propria.

Il fatto che poche gocce di pioggia cambino la situazione dimostra quanto poco valgano i nostri principi.

Riconosciamo che la cerimonia così come si è svolta sembrava del tutto naturale e in questo caso quasi logica.

Infatti, attraverso tale cerimonia, lo Stato, proprietario, ha restituito l'accesso all'edificio restaurato alla Chiesa Cattolica, affittuaria, secondo quanto previsto dalla legge del 1905.

Il proprietario statale aveva il dovere di restaurare l'edificio, in quanto monumento storico, a questo scopo avrebbe potuto accontentarsi di ricostruire la recinzione e il tetto in un programma globale di restauro dei numerosi edifici bisognosi di attenzione avrebbe potuto superare il decennio.

Non lo fece perché con questa stessa legge del 1905 la Repubblica garantisce il libero esercizio della religione, era quindi urgente ripristinare questa disposizione.

Questa emergenza è stata efficace e ha avuto un notevole successo grazie a una combinazione di volontà e capacità che costituiscono la forza di una nazione.

In questa occasione è stato lo Stato e non la Chiesa a dirigere la ricostruzione, nel quadro particolarmente adatto della legge di separazione tra Chiese e Stato.

Per tutte queste realtà e i simboli che le accompagnano, Notre-Dame meritava un discorso…

Michel CANET


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