Christophe Chalençon è morto l'11 dicembre 2024 all'età di 58 anni di cancro. Fabbro del villaggio di Sault, eletto alla Camera di Commercio e dell'Industria del Vaucluse, si è fatto conoscere nel 2018 come uno dei primi e più pubblicizzati rappresentanti del movimento dei gilet gialli.
Nell’ottobre 2018, mentre il movimento cresceva attraverso i social network (l’appello a manifestare era stato lanciato per il 17 novembre), Christophe Chalençon, che cominciava ad emergere da una mobilitazione eterogenea, ci ha rilasciato la sua prima intervista. Ha poi dichiarato: “Non sono il leader di nulla. Ma io mi faccio portavoce di chi non ce la fa più. È un movimento apolitico, senza partiti, senza sindacati. È una spirale virtuosa, per creare un movimento generale di protesta. »
Ben presto, però, il tanto pubblicizzato fabbro del Vaucluse fu estromesso dal movimento in seguito a disaccordi interni. Poi si lanciò in politica, senza molto successo. La sua lista “Citizen Evolution” aveva raccolto lo 0,10% dei voti a Vaucluse durante le elezioni europee del 2019, a poco a poco aveva preso posizioni molto più radicali, attraverso le reti sociali (come quando ha chiesto di “assediare Parigi”). Nel febbraio 2023, dopo numerosi scontri con la legge, è stato condannato a otto mesi di carcere per minacce di morte e insulti. È stato rilasciato dalla detenzione nel dicembre 2023.
Nel villaggio di Sault, dove era molto conosciuto, la morte di Christophe Chalençon ha suscitato una grande emozione, ampiamente diffusa dai social network. Perché al di là delle polemiche era anche una figura locale carismatica e apprezzata. I funerali avranno luogo mercoledì 18 dicembre 2024 alle 11:15 al crematorio di Manosque (Alpi dell'Alta Provenza). La famiglia di Christophe Chalençon ha lanciato un montepremi Leetchi per finanziarli.
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