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BP e Kosmos accusate di “manovre fraudolente a danno dello Stato del Senegal”

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In un rapporto di audit ampiamente riportato su Libération di mercoledì 11 dicembre, la società Mazars accusa BP e Kosmos Energy di ben sette irregolarità finanziarie che sarebbero state commesse nell’ambito dell’esecuzione del contratto di ricerca e della condivisione della produzione di idrocarburi (Crpp) relativo al giacimento petrolifero Grand Tortue/Ahmeyim (GTA), scoperto nel 2015 e di proprietà di Senegal e Mauritania.

L’audit copre il periodo 2012-2021. Durante questo periodo, sottolinea il rapporto, la società britannica BP deteneva il 60% delle azioni del progetto, l’americana Kosmos il 30% e lo Stato del Senegal, attraverso Petrosen, il 10%. I revisori dichiarano che dall’esame dei costi petroliferi dichiarati dai due operatori risultano, tra le altre presunte irregolarità, sopravvalutazioni di oneri, rifatturazioni di oneri tributari, violazioni delle disposizioni del Crpp in materia di contabilizzazione delle operazioni in valuta estera, difformità e inadeguatezze per quanto riguarda i documenti giustificativi.

1. La BP dichiara recuperabili costi petroliferi pari a 4 milioni 126 mila 957 dollari (quasi 2,6 miliardi di franchi CFA) per l’Unità GTA, ovvero 2 milioni 63 mila 479 (circa 1,3 miliardi di franchi CFA) della quota del Senegal, e 101.255 dollari ( poco più di 63 milioni di franchi CFA) per costi “non Unitari”. Il problema, secondo Mazars, è che questi costi includono quelli (1,8 milioni di dollari, 1,1 miliardi di franchi CFA) dichiarati in precedenza, senza essere “soggetto a contabilità e giustificazione”, da Timis Corporation, primo operatore del progetto, che lo ha venduto alla BP e Cosmo.

“In assenza di documentazione conclusiva, questi costi dichiarati non possono essere ammessi al recupero”, regola l’audit. Tanto più che, sottolinea Libération, parafrasando il rapporto, “questi costi [ont été] inizialmente detratte dalle dichiarazioni dei costi recuperabili da Kosmos.

2. Kosmos, dal canto suo, ha dichiarato, secondo i revisori dei conti, costi petroliferi di 171.987 dollari (quasi 120 milioni di franchi CFA) per il periodo 2014-2016, un periodo “durante il quale [la compagnie américaine] ha agito in qualità di operatore di Cayar Profond e Saint-Louis Offshore Profond. “Tuttavia, sottolineano i ficcanaso di Mazars, nonostante numerosi solleciti e solleciti, i documenti giustificativi che ci sono stati forniti per giustificare queste spese consistevano solo in fatture senza documentazione conclusiva dei contratti, prova e giustificazione delle consegne di beni o prestazioni di servizi. Allo stato attuale, non siamo stati in grado di giustificare la natura recuperabile di queste spese”.

3. La verifica ha constatato “la rifatturazione di oneri fiscali, in particolare da parte del subappaltatore Eiffage marine (Nota del redattore, recentemente rettificata dall’Ufficio delle imposte), per un importo di 12.063 migliaia di dollari [7,5 milliards F Cfa] e riportato come costo recuperabile dall’appaltatore.
Mazars ritiene che gli importi in questione debbano essere detratti “dal rendiconto dei costi petroliferi recuperabili perché non soddisfano, per loro natura, le condizioni di recuperabilità dei costi e non possono essere sostenuti dallo Stato nell’ambito del recupero dei costi petroliferi [remboursement des dépenses d’exploration et d’investissement]».

A sostegno della propria conclusione, la società di revisione ricorda che gli appaltatori, i loro subappaltatori e i subappaltatori di questi ultimi beneficiano di un’esenzione da tutte le tasse e imposte a beneficio dello Stato durante le fasi di ricerca e sviluppo di progetti di petrolio e gas.

4. Nella sua relazione, Mazars indica che “l’appaltatore [BP] “non ha chiaramente rispettato le disposizioni del Crpp e dei suoi allegati contabili in merito alla contabilizzazione delle transazioni in valute diverse dal dollaro.”

Quel che è peggio, sottolinea Libération, ripetendo i revisori dei conti, “la nuova stima degli utili e delle perdite sui cambi nell’ambito della conversione in dollari di tutte le operazioni denominate in valute diverse dal dollaro ha permesso di individuare un surplus di costo stimato in 194 346 dollari (121 milioni di franchi CFA). “Di conseguenza, decide il gabinetto, la quota da respingere nel rendiconto petrolifero del Senegal sarà di 54.694 mila dollari [34 milliards F Cfa]ovvero il 50% dei costi totali respinti.”

5. 6. 7. I revisori del progetto GTA hanno sottolineato anche una “sopravvalutazione di 301.008 mila dollari [187,4 millions F Cfa]» costi della sede “attribuiti ai costi petroliferi”, “discrepanze sui documenti giustificativi per un importo di $ 30.829 [19,1 millions F Cfa]» e “documenti giustificativi insufficienti per un importo di 69.731 dollari [43,4 millions F Cfa]».

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