Venerdì 6 dicembre, la comunità della gendarmeria dell'Aude ha celebrato la sua patrona, Sainte-Geneviève, in una mattinata che unisce meditazione e convivialità.
All'interno della caserma del 3° RPIMa a Carcassonne, tutti lo chiamano “ le padre“…Romain Ghandour, cappellano militare cattolico di “3”, recentemente divenuto “ le padre“della gendarmeria, ha assistito padre Guitard, durante la messa nella chiesa di Saint-Étienne.
Dopo questo momento di contemplazione, il tempo della convivialità presso la Casa delle Associazioni e della Famiglia dove si sono riuniti gendarmi, ospiti, autorità civili, militari e giudiziarie.
“Proteggere, mantenere l’ordine”
Questa celebrazione ha avuto un significato particolare per il capo squadriglia Adrien Santarelli, comandante della compagnia della gendarmeria di Carcassonne. Sebbene questa fosse la sua ottava St. Genevieve, era la prima volta che presiedeva l'evento. Seduti accanto a lui c'erano il colonnello Francis David, comandante del gruppo della gendarmeria dell'Aude, e il sindaco Éric Ménassi. Il sindaco ha aperto i discorsi ricordando l'incrollabile attaccamento tra la Città e le sue forze dell'ordine, in particolare dopo i tragici eventi del 2018. “Grazie a tutti per essere stati al nostro fianco, i funzionari eletti, in questi tempi difficili”.
Il Comandante Santarelli ha poi sottolineato l'importanza di questa celebrazione: “Riunire la famiglia della gendarmeria significa condividere un momento di comunione, fraternità e solidarietà, una figura ispiratrice per la gendarmeria nazionale”. Sainte-Geneviève, designata patrona dei gendarmi da Papa Giovanni XXIII, incarna i valori fondamentali della gendarmeria: coraggio, impegno e dedizione alle popolazioni.
“Proteggere, mantenere l’ordine e agire di fronte alle avversità, proprio come Sainte-Geneviève protegge il suo popolo…”, ha ricordato il comandante Santarelli, aggiungendo una metafora presa in prestito da Charles Péguy: “Il pastore veglia sul suo gregge affinché non si smarrisca, così come il gendarme mantiene l’ordine e lotta contro i sobillatori”.
E per concludere con la metafora della pastorella: “Mi permetterete, spero, di concludere con una nota umoristica con una battuta tratta dal film Il poliziotto di Saint-Tropez che ho riadattato per l'occasione, e spero che né Jean Girot né Louis de Funès me lo rinfacciano: “Il gendarme sta alla nazione come il cane da pastore sta al gregge: bisogna mordere qualche volta, abbaiare spesso ma essere sempre presenti.”…e attraverso Sainte-Geneviève, Viva la gendarmeria”.
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