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Manifestazione per denunciare l’archiviazione del caso Nzoy

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Omicidio alla stazione di Morges

Una manifestazione per denunciare l’archiviazione del caso Nzoy

Un centinaio di persone si sono riunite sabato a Losanna per chiedere un “giusto processo” e l’interdizione del pubblico ministero.

Pubblicato: 08.12.2024, 15:56

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Un centinaio di persone si sono riunite sabato pomeriggio a Losanna per denunciare l’archiviazione del caso Nzoy, ucciso da un agente di polizia a Morges (VD) nel 2021. Hanno chiesto lo svolgimento di un “giusto processo” e la ricusazione del pubblico ministero.

“Giustizia vodese, vergogna”, “Anche in Svizzera la polizia uccide”, “Senza giustizia non c’è pace” proclamavano gli striscioni e altri cartelli dei manifestanti riuniti alle 15 in Place du 14 Juin. “Nzoy, non lo dimenticheremo mai; polizia razzista, non perdoneremo mai”, hanno cantato.

Sono stati pronunciati diversi discorsi che hanno criticato il sistema giudiziario vodese, agli occhi del quale non contano “la vita delle persone razzializzate”, “la vita delle persone con disturbi mentali” e “le famiglie delle vittime della violenza della polizia”. Gli attivisti hanno anche esortato il Consiglio di Stato vodese a “rispondere immediatamente alla violenza della polizia nelle sue istituzioni”.

Il raduno si è svolto pacificamente, senza alcuna presenza apparente della polizia. Fumogeni rossi hanno chiuso la manifestazione poco prima delle 16.

Mantenuta l’autodifesa

A fine novembre la procura di Vaud ha emesso un ordine di archiviazione del caso Nzoy. L’accusa ha concluso che l’agente di polizia, autore della sparatoria mortale che ha causato la morte del residente zurighese di origine sudafricana, aveva agito per legittima difesa.

Sotto la minaccia di Nzoy, l’agente “non ha avuto né il tempo né altri mezzi ragionevolmente necessari per respingere questo attacco con coltello se non utilizzando la sua arma da fuoco”, ha giustificato la Procura. Ha inoltre stabilito che l’omissione di prestare assistenza non può essere imputata a questo agente, né ai suoi tre colleghi.

Non è un caso isolato

L’avvocato della famiglia di Nzoy, che chiede “un processo adeguato in tribunale”, ha presentato ricorso contro questo ordine di licenziamento. Il caso è ora nelle mani del Tribunale cantonale di Vaud.

Infine, ricordiamo che l’incontro di sabato non è stato il primo di questo tipo a svolgersi nel cantone di Vaud, dove quattro uomini di colore sono morti in seguito agli interventi della polizia dal 2016. I ricorsi sono ancora pendenti, ma la giustizia vodese finora ha sempre scagionato gli agenti coinvolti .

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