Per svelare e risolvere il mistero che circonda il problema della West African Energy, aggravato dall’arresto di Samuel e dal rallentamento dei lavori alla centrale di Cap des Biches, il governo sembra prendere il toro per le corna. Secondo le informazioni di L’As, il primo ministro Sonko, preoccupato per la sovranità energetica del Senegal, ha ricevuto ieri il capo della società turca Çalik Enerji responsabile della costruzione dell’infrastruttura e che chiede 60 milioni di dollari alla West African Energy.
Colpo di scena nella questione energetica dell’Africa occidentale. Mentre Samuel Sarr è in carcere nel padiglione speciale per abuso di beni aziendali a danno della West African Energy, in seguito a una denuncia di Moustapha Ndiaye, il boss della società turca Çalik Enerji, colui che ha tirato le fila del suo arresto, è stato ricevuto ieri da Ousmane Sonko che, secondo le nostre fonti, lo ha convocato. Perché per il funzionamento della West Africa Energy, Çalik Enerji chiede più di 60 milioni di euro a Harouna Dia et Cie. Così il primo ministro Sonko ha finalmente capito bene la questione che è più una questione di sovranità, che ha il viatico del leader del PASTEF e del presidente Bassirou Diomaye. Nel corso di questo incontro il capo del governo avrebbe dovuto parlare con il suo interlocutore del problema energetico in generale, con i ricorrenti blackout.
Da segnalare che la West African Energy, società formata da imprenditori senegalesi, ha firmato un contratto con la società turca Çalik Enerji e il gruppo americano General Electric (GE) per la costruzione di una centrale elettrica a gas da 300 MW a Cap des Biches in Rufisque. Da notare che dal 1998 sono stati firmati almeno 11 contratti con Piccoli Produttori Indipendenti di Energia (IPP), tutti appartenenti a stranieri. Ed è stato Macky Sall a rompere questa pratica, grazie alla costituzione della West African Energy che disporrà di una centrale da 300 MW nell’ambito del local content con un finanziamento di 432 milioni (283 miliardi di FCFA).
Finora appannaggio dei libanesi-siriani, il settore energetico in Senegal, attraverso questo progetto, accoglie in forze i privati locali. Il capitale è detenuto da imprenditori locali in misura del 15% per Senelec e il resto tra imprenditori senegalesi (Harouna Dia, Ablaye Dia-Senico, Moustapha Ndiaye (Pca de WAE), Khadim Bâ -Locafrique e l’ex ministro dell’Energia Samuel Sarr è il suo Direttore Generale. Hanno approfittato del “contenimento locale” per lavorare su questo progetto per tre anni.
La West African Energy promette di vendere il kilowatt alla SENELEC per la cifra di 60 franchi CFA invece di 210 come fanno i turchi. Il che non aiuta gli affari di quest’ultimo.
Senegal
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