Il presidente del dipartimento delle Hautes-Alpes è stato processato mercoledì 4 dicembre davanti al tribunale penale di Lione per sospetto di favoritismo in due casi distinti. A fine giornata sono state rese note le requisizioni per quattro degli imputati.
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È stato al termine di una lunga giornata di processo, svoltosi questo mercoledì 4 dicembre presso il tribunale penale di Lione, che l'accusa si è espressa sul caso del presidente del consiglio dipartimentale delle Hautes-Alpes, Jean-Marie Bernard. Si ricorda che l'uomo di 76 anni, eletto nel 2015, è stato processato in particolare per sospetti di favoritismo nell'aggiudicazione di appalti pubblici, falsificazione, uso di falsificazioni e appropriazione indebita. Il tutto nell'ambito di due casi distinti.
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Quindici mesi di reclusione sono stati chiesti dal pubblico ministero per il caso di Jean-Marie Bernard, ma anche una multa di 10.000 euro e una pena di ineleggibilità automatica di tre anni, riferiscono i nostri colleghi del BFM DICI.
Il presidente delle Hautes-Alpes non è stato l'unico imputato a scoprire mercoledì le richieste della procura. Ne sono venuti a conoscenza anche altri tre imputati, a cominciare dal direttore generale dei servizi del dipartimento, tuttora in carica, per il quale il gip ha chiesto dieci mesi di reclusione con sospensione della pena, due anni di ineleggibilità oltre alla multa di 5.000 euro.
Nel caso di Fabrice Hurth, ex capo di gabinetto di Jean-Marie Bernard fino al 2018, il pubblico ministero ne esige sei mese di reclusione sospesa, 5mila euro di multa e due anni di ineleggibilità, ma chiede la scarcerazione perché non più in carica.
Infine, Catherine Reboul, ex condirettrice del centro di gestione del servizio civile territoriale, potrebbe ricevere una pena detentiva a sei mesi con sospensione della pena, una multa di 1.500 euro e due anni di ineleggibilità.