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“In Francia niente accende il fuoco più del portafoglio”

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L'adagio immaginato da Il mondo si conferma ancora una volta: “In Francia niente accende il fuoco più del portafoglio.” La mozione di censura approvata il 4 dicembre dall'Assemblea nazionale contro il governo di Michel Barnier non è che la diretta conseguenza della “angoscia” situazione economica in cui si trova il Paese, analizza il quotidiano conservatore.

Nel 2023 la riforma “controverso” pensioni, adottate con l'articolo 49, comma 3, della Costituzione e “che costringe i francesi a lavorare più a lungo”, aveva generato “manifestazioni violente”, ricorda il quotidiano madrileno. Stessa osservazione qualche anno prima con il movimento dei “gilet gialli”, nato da “aumento dei prezzi del carburante”.

“La storia si ripete” nell'autunno 2024, sottolinea Raquel Villaécija, corrispondente diIl mondo In Francia. Questa volta si intreccia la crisi politica legata alla sconfitta del governo “debito elevato” e il “deficit alle stelle”, con cui il “tagli al bilancio” introdotto dal recente e “austero” disegno di legge finanziaria.

“Il cattivo studente d’Europa”

La Francia è vista dal giornale come “il cattivo studente d’Europa”. Il deficit pubblico francese, inizialmente previsto al 4,4%, dovrebbe raggiungere il livello “6,1% del PIB” nel 2024. Il suo aumento negli ultimi anni si spiega in particolare con i piani mirati “ammortizzare le crisi successive (Covid, inflazione, ecc.)”, dettagliato Il mondo.

In parallelo, “Il debito francese è uno dei più alti” del Vecchio Continente, al 112% del Pil, il che significa che la Francia sta perdendo credito sul mercato dei titoli sovrani. E da allora “le incertezze politiche ed economiche si alimentano a vicenda”, lo hanno anche le agenzie di rating “ha abbassato il rating della Francia negli ultimi mesi”.

Dal 2017 la politica di Emmanuel Macron consiste in “non aumentare le tasse” e a “incoraggiare le imprese ad attrarre investimenti”. Con l'obiettivo di“fare pareggiare i conti”, Barnier ha optato per un aumento delle tasse “temporaneo” nella sua legge finanziaria, “fino a quando il deficit non sarà ridotto”, mirando “le famiglie e le aziende più ricche che realizzano profitti significativi”, ricorda la vita di tutti i giorni.

Ora che il governo è caduto, la seconda economia europea vacilla ancora di più.