Pubblicato il 4 dicembre 2024
Se l'area metropolitana di Grenoble è nota da tempo per la presenza della criminalità organizzata sul suo territorio, la situazione è notevolmente peggiorata nell'ultimo anno.
Non passa settimana senza che le riprese scandiscano la vita quotidiana dei residenti che vivono vicino a uno dei tanti punti di trattativa. Infuria una vera e propria guerra tra bande per il controllo dei lucrosi punti vendita di droga, con alcuni che racimolano più di 20.000 euro al giorno. A ciò si aggiungono le operazioni intimidatorie da parte dei trafficanti, che rispondono così a sporadiche operazioni di polizia che ne attaccano il commercio, e le conseguenze di una circolazione ormai sfrenata delle armi.
Tuttavia, la zona della “polizia nazionale” della metropoli continua ad avere meno personale di altri territori dello stesso strato dissanguati dai tagli di posti di lavoro decretati sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy, e le comunità si trovano, come ovunque, di fronte a riduzioni degli stanziamenti.
È in questo contesto che si è svolto il viaggio di Fabien Roussel del 26 novembre.
Amandine Demore, sindaco di Échirolles in prima linea
Da anni gli eletti di Échirolles, cittadina di 36.000 abitanti nella periferia sud di Grenoble, chiedono una stazione di polizia a tutti gli effetti. Da quest'estate la battaglia ha preso una nuova svolta, con il lancio di una petizione che ha già raccolto più di 4.000 firme.
Il 26 novembre, Amandine Demore ha indetto una manifestazione davanti al municipio. Un successo clamoroso, con funzionari eletti da tutta la città venuti a sostenere il sindaco comunista e gli oltre 350 Échirollois presenti, sostenuti anche da Fabien Roussel.
Il nostro segretario nazionale avrà anche incontrato i dipendenti della Vencorex, un'industria chimica minacciata di cui il PCF chiede la nazionalizzazione temporanea, e visitato un quartiere di St-Martin-d'Hères, dove l'azione congiunta del comune e dei servizi della Lo Stato avrà reso possibile la risoluzione di un “affare di guida” che stava rovinando la vita quotidiana dei residenti.
Il PCF, forza politica contro il narcotraffico
Una giornata che si è conclusa con un incontro nel cuore di un quartiere popolare di Fontaine, che ha riunito ancora una volta più di 350 persone, ben oltre gli attivisti comunisti. L’occasione per ricordare, in questa città deliziata dalla destra nel 2020, che quest’ultima è tutt’altro che la soluzione, come hanno testimoniato molti residenti. Dall’arrivo del sindaco di destra, la prevenzione e le politiche giovanili sono state cestinate, e le conseguenze non si sono fatte attendere: danni record durante le rivolte urbane dell’estate 2023, eletti e servizi completamente sopraffatti, per non parlare del una sempre maggiore appropriazione dello spazio pubblico da parte degli spacciatori.
Sì, di fronte alle mafie che sono solo il volto supremo del capitalismo a ruota libera, è dalla parte dei comunisti che si trovano le soluzioni concrete!
Jeremy Giono
Articolo pubblicato in comunisti, numero 1021 del 4 dicembre 2024.
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