Il numero di apprendisti nei mestieri del patrimonio edilizio, come falegnameria o muratura di vecchi edifici, è aumentato significativamente tra il 2018 e il 2023, secondo un barometro pubblicato martedì 3 dicembre, a cura dell'Istituto Superiore dei Mestieri, che vede una possibile Effetto “Notre Dame”..
Tra il 2018 e il 2023 il numero degli apprendisti falegnami è aumentato del 44%, mentre per i vecchi muratori o gli zincatori è quasi raddoppiato. Anche professioni di nicchia come i costruttori di organi e i lavoratori del vetro colorato hanno visto il loro numero, che conta circa dieci apprendisti all'anno, raddoppiare, o anche di più, in cinque anni.
L’aumento del numero degli apprendisti nei settori delle arti e dei mestieri si inserisce in un fenomeno più ampio : con un'importante riforma nel 2018 e l'introduzione di importanti sussidi alle assunzioni, il numero di apprendisti in tutti i settori è aumentato significativamente in Francia, da 317 000 nel 2017 a 853 000 nel 2023. Ma a questa tendenza, l'Istituto superiore dell'artigianato e l'assicuratore Maaf vedono aggiungersi un effetto “Notre-Dame”, la cui ricostruzione iniziata nel 2019 ha potuto far nascere vocazioni.
“Notre-Dame ha potuto parlare molto di queste professioni creative e artistiche”, stima Catherine Elie, direttrice dell'Istituto Superiore dei Mestieri, centro di risorse e studi sull'artigianato e le piccole imprese creato dallo Stato. Anche il numero degli apprendisti roofer (+23% tra il 2018 e il 2023 per i CAP), ebanisti (+31%) o scalpellini (+40%) è aumentato in modo significativo.
“C’è una crisi occupazionale in Francia e queste professioni dotate di significato e passione corrispondono a nuove aspirazioni”, stima Catherine Elie, la quale osserva che questi settori, talvolta in tensione, attirano molti giovani in cerca di riqualificazione.
Molti artigiani sono preoccupati per il piano del governo di ridurre i sussidi per l'assunzione di studenti di tirocinio, ritenendo difficile assumere senza questo aiuto e anche se l'apprendistato è onnipresente nel settore dell'artigianato.
All’inizio di novembre, Joël Fourny, presidente della rete nazionale delle Camere di Commercio e dell’Artigianato, stimava che il rischio fosse “avere giovani che non troveranno lavoro e che dovranno essere affrontati sul piano sociale, il che costerà anche denaro invece di risparmiarlo riducendo gli aiuti”.
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