Gli stipendi dei dipendenti del settore privato coperti dalla Joint Commission 200 (CP 200), che riguarda più di 500.000 lavoratori in Belgio, dovrebbero essere indicizzati al 3,56% il 1° gennaio 2025.
Questa previsione, comunicata dal fornitore di servizi HR Acerta, si basa sui dati dell’indice sanitario livellato pubblicato dall’Ufficio di pianificazione.
Un aumento più marcato rispetto al 2024
Dopo l’indicizzazione moderata di 1,48% nel gennaio 2024l’aggiustamento previsto per il 2025 riflette un aumento più significativo. Resta tuttavia al di sotto dell’indicizzazione record del 2023, che aveva lasciato il segno grazie a un’inflazione eccezionalmente elevata.
Laura Couchard, esperta giuridica di Acerta Consult, sottolinea l’impatto di questo sviluppo: “I lavoratori non percepiscono l’indicizzazione automatica come un aumento di stipendio, ma piuttosto come un adattamento al costo della vita. D’altro canto, per i datori di lavoro questo aumento dei costi salariali rappresenta un onere aggiuntivo sul quale non hanno alcun controllo. Fortunatamente, possono compensare questa situazione investendo in misure quali il benessere sul lavoro o percorsi di carriera sostenibili. »
Il CP 200: un barometro nazionale dei costi salariali
Essendo uno dei più grandi comitati congiunti in Belgio, CP 200 funge da riferimento per l’evoluzione dei costi salariali. Questo meccanismo di indicizzazione, basato sull’inflazione, si applica anche ad altri settori:
- I lavoratori dell’industria alimentare, del trasporto merci e della ristorazione beneficeranno di un’indicizzazione simile, fino al 3,57%.
- Anche i dipendenti del commercio internazionale, della gestione immobiliare e delle assicurazioni vedranno i loro salari adeguati a tassi vicini 3,56%.
Un solo superamento dell’indice pivot previsto nel 2025
L’Ufficio di Pianificazione prevede un unico superamento dell’indice pivot nel gennaio 2025. Questo meccanismo scatenerà un adeguamento dell’indice retribuzioni dei dipendenti pubblicidel salari nel settore non di mercatocosì come benefici sociali.
Se da un lato l’indicizzazione dei salari resta una preziosa garanzia per preservare il potere d’acquisto dei lavoratori di fronte all’inflazione, dall’altro rappresenta anche una sfida per i datori di lavoro, costretti a gestire un aumento dei costi salariali. In questo contesto, le aziende sono invitate a rafforzare la propria attrattiva investendo nel benessere e nello sviluppo dei propri dipendenti.
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