Bordeaux Métropole e i 14 sindacati di gestione dei rifiuti della Gironda si preparano a creare un gruppo di interesse pubblico dedicato al trattamento dei rifiuti domestici. Si impegnano a fissare un prezzo unico per tonnellata incenerita, dopo la scadenza del contratto Veolia nel 2028, ponendo fine all'attuale disuguaglianza dei prezzi denunciata dai comuni vicini alla metropoli.
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Simon Barthélémy
Pubblicato il 4 dicembre 2024 ·
Stampato il 4 dicembre 2024 alle 6:08 ·
4 minuti
In Gironda, far incenerire i propri rifiuti costa tre volte di più se si tratta di una comunità che non fa parte della metropoli di Bordeaux. Così, il Semoctom (unione Entre-deux-Mers-Ouest per la raccolta e il trattamento dei rifiuti domestici), che riunisce 85 comuni da Saint-Loubès a Cadillac, paga 165 euro tasse incluse per tonnellata trattata dagli inceneritori di Bègles o Cenon. rispetto ai 50€ del Bordeaux Métropole.
Ma questa disuguaglianza dovrebbe finire nel 2028, hanno appena concordato tutte le comunità della Gironda. Si sono impegnati ad applicare un prezzo unico per tonnellata incenerita, al momento del rinnovo della delega di servizio pubblico. Nel 2019, Veolia si è aggiudicata la gestione delle “unità di recupero energetico” della città, offrendo un prezzo imbattibile.
Monopolo
Problema: l'azienda, ora in situazione di monopolio, compensa il deficit dei comuni vicini. Costretti a utilizzare gli unici due inceneritori del dipartimento per smaltire i loro rifiuti, hanno visto i loro prezzi aumentare dal 25 al 30%. Un “abuso di posizione dominante” di cui 11 comunità di comuni avevano denunciato alla prefettura. Anomale, ma “regolari”, lo aveva stabilito la Camera regionale dei conti, sequestrata nel 2020.
Divenuto presidente della Bordeaux Métropole, Alain Anziani si è impegnato per una migliore cooperazione con le altre comunità della Gironda. Dopo diversi mesi di lavoro sotto il coordinamento del Semoctom, i 14 enti pubblici e Metropolis hanno registrato durante una riunione del 29 novembre la creazione di un gruppo di interesse pubblico (GIP) che li riunirà tutti entro la fine del 2025, in una governance che resta da inventare.
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