Attivando l'articolo 49.3 del disegno di legge di finanziamento della Previdenza Sociale (PLFSS), lunedì 2 dicembre, il primo ministro Michel Barnier ha dato un acceleratore alla crisi politica che covava dallo scioglimento dell'Assemblea nazionale convocata dal capo dello Stato Emmanuel Macron, a giugno, sotto lo sguardo attento dei media di tutto il mondo.
Tra le successive concessioni concesse al Raggruppamento Nazionale (RN) dal capo del governo e lo spettro di una Francia senza bilancio nel 2025, la stampa internazionale fa già il punto su una novantina di giorni di sospensione dell'esecutivo e si interroga sul futuro politico del Francia se il governo dovesse cadere. Uno scenario in cui il quotidiano britannico Il Guardiano ne ricorda in anticipo il carattere storico: in caso di censura, “questa sarà solo la seconda volta che un governo francese viene rovesciato dal 1958”.
Inevitabile, censura? Innanzitutto c'è l'uomo Michel Barnier, che pochi osservatori internazionali ritengono capace di sopravvivere alla caduta che gli viene promessa, malgrado le qualità che gli attribuiscono. Nel Regno Unito, I tempiche si era schierato a favore del mantenimento del Regno Unito nell'Unione europea, dipinge il ritratto del settantenne “ex negoziatore dell’UE sulla Brexit” et “nominato da Emmanuel Macron nella speranza di porre fine all’impasse politica”. Tuttavia, constata il più antico quotidiano britannico, appena entrato a Matignon, Michel Barnier “era già il primo ministro più debole della recente storia francese”.
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Il capo del governo riceve elogi dal quotidiano argentino Clarion, chi vede in lui “un repubblicano conservatore, ex ministro degli Esteri e diplomatico di talento” Mentre Il New York Times lo raffigura in “politico veterano del centrodestra” . E “grande negoziatore della Brexit, colui che ha dominato la diplomazia britannica” ma chi “Finora non è riuscito a raggiungere un accordo con i partiti dell’opposizione in Francia”tuttavia, sfuma il quotidiano spagnolo Il Paese.
Paralisi della situazione politica francese
Perché c'è la paralisi della situazione politica francese. Quello il cui primo quotidiano italiano Corriere della Sera fissa la genesi al 2022 con l’assenza della maggioranza assoluta del campo macronista nell’Assemblea.
Con 49,3, “Il presidente Macron [est devenu] sempre più deboli e impopolari”prima dello scioglimento della Camera, sono stati appena annunciati i risultati delle elezioni europee, completando la tripartizione della scena politica. “Dopo cinquanta lunghi giorni senza un vero governo (…), Macron ha finalmente scelto di tentare la fortuna con Michel Barnier”. Ce “il vecchio e stimato gollista (…) non aveva la maggioranza, ma poteva contare (…) sulla benevola astensione di un altro blocco, quello dei nazionalisti del Raggruppamento Nazionale”.
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