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SENEGAL-AFRICA-FRANCIA-MEMOIRE / Thiaroye 44: gli storici invitati a vigilare – Agenzia di stampa senegalese

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Dakar, 3 dic. (APS) – Gli storici devono essere sempre vigili nel lavoro della memoria ed evitare di “rimanere intrappolati in un fascicolo”, ha raccomandato l’accademico senegalese Ibrahima Thioub, pronunciando lunedì la lezione inaugurale del convegno internazionale organizzato all’UCAD, in occasione della commemorazione dell’80° anniversario del massacro dei Tirailleurs senegalesi a Thiaroye.

”Di fronte ad una storia della memoria, gli storici devono restare sempre vigili e non lasciarsi intrappolare in un dossier. Bisogna investire questa memoria, farne una materia prima per renderne conto nelle regole della disciplina”, ha raccomandato.

Ha invitato i colleghi storici a “restare attenti alla differenza di obiettivi”, precisando che “lo scopo memoriale non è lo scopo storico”.

Ibrahima Thioub ritiene che se gli storici fanno il lavoro e il lavoro degli storici, possono illuminare la memoria, dare materia alla memoria, in modo che i monumenti possano essere costruiti con piena cognizione di causa, in modo che i film di altissima qualità continuino ad essere prodotto.

Egli ritiene infatti che ”la memoria abbia questa capacità di mobilitazione che gli storici non hanno”.

“Se c’è un evento accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale che rimane ancorato e vivido nella memoria africana della colonizzazione, è il massacro dei fucilieri senegalesi, avvenuto la mattina del 1° dicembre 1944”, insiste il professor Ibrahima Thioub.

Egli sostiene che “si tratta di una tragedia che è in realtà legata ad una lunga tradizione di repressione e di mantenimento dell’ordine pubblico del governo coloniale”.

L’ex direttore dell’Istituto Virtuale Interdisciplinare di Studi Avanzati sulla Schiavitù e la Tratta spiega che la sensibilità del problema nelle relazioni franco-africane spiega certamente il rifiuto del Senegal di fare del 1° dicembre la data di commemorazione del Tirailleur Day, sotto il regno del presidente Abdoulaye Guadare.

“La memoria africana costruita sul passato dei fucilieri si rivela come qualsiasi memoria selettiva”, ha sottolineato il professor Thioub, fondatore del Centro africano di ricerca sulla tratta degli schiavi e sulla schiavitù del dipartimento di storia dell’UCAD.

Questo convegno è organizzato dalla Facoltà di Lettere e Scienze Umane dell’UCAD, in collaborazione con il comitato scientifico per la commemorazione dell’80° anniversario del massacro dei fucilieri a Thiaroye.

Ha visto la partecipazione del rettore ad interim dell’UCAD, Aminata Niang Diène, eminenti professori, ricercatori e studenti.

ID/FKS/SBS/ASG/OID

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