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El Hadj Malick Ndiaye, nuovo presidente dell’Assemblea nazionale – Ouestaf.com

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Ouestafnews – La nuova Assemblea nazionale del Senegal si è insediata lunedì 2 dicembre 2024. Il nuovo presidente eletto si chiama El Hadj Malick Ndiaye. Questo caro amico del primo ministro Ousmane Sonko si è dimesso dal suo incarico di ministro delle infrastrutture, dei trasporti terrestri e aerei per ereditare il trono del parlamento.

La nuova Assemblea Nazionale del Senegal ha il suo presidente. El Hadj Malick Ndiaye è stato eletto presidente della 15a legislatura in carica lunedì 2 dicembre 2024. Fino ad allora ministro incaricato delle infrastrutture, dei trasporti terrestri e aerei, Ndiaye è stato eletto deputato nel suo dipartimento di Linguère (Centro-Nord) nel corso le ultime elezioni legislative del 17 novembre 2024 sono state portate al trono del Parlamento con 134 voti contro 22 e sette astensioni.

A 41 anni, El Hadj Malick Ndiaye diventa il presidente più giovane nella storia dell’istituzione. Fu durante la sessione che la sua lettera di dimissioni dalla carica di ministro fu consegnata al presidente della sessione.

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Il nuovo presidente dell’emiciclo è vicino al presidente dei Pastef (patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità), al primo ministro Ousmane Sonko. Quest’ultimo lo ha nominato nel suo governo formato nell’aprile 2024, dopo l’elezione del presidente della Repubblica, Bassirou Diomaye Faye, il 24 marzo 2024. El Hadj Malick Ndiaye è il segretario nazionale per le comunicazioni e portavoce di Pastef.

Prima dell’elezione del nuovo presidente, la seduta di questa prima sessione ordinaria è stata presieduta, conformemente al regolamento interno dell’Assemblea nazionale, da Alla Kane, il deputato più anziano (87 anni, deputato Pastef). L’apertura della sessione, inizialmente prevista per le ore 10, si è tenuta alle ore 17 passate.

Nelle ultime elezioni legislative anticipate del 17 novembre 2024, il partito guidato dal primo ministro Ousmane Sonko ha ottenuto la maggioranza assoluta di 130 seggi sui 165 dell’Assemblea nazionale. Dopo Pastef sono seguite la coalizione Takku Wallu Sénégal (Insieme per salvare il Senegal), guidata dall’ex presidente Macky Sall, con 16 deputati, la coalizione Jàmm Ak Njariñ (Pace e Servizio, in wolof), guidata dall’ex primo ministro Amadou Ba, con sette posti a sedere e quello di Sàmm Sa Kaddu (Rispetto della parola data, in wolof), portato dal sindaco di Dakar, Barthélémy Dias, con tre posti.

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Ousmane Sonko e Macky Sall, entrambi a capo delle rispettive liste di coalizione, non siederanno nell’Assemblea nazionale. Si sono dimessi dai loro seggi e sono stati sostituiti rispettivamente da Ismaïla Mamadou Abdoul Wone, coordinatore di Pastef a Podor (Nord) e Abdou Mbow, ex presidente del gruppo parlamentare Benno Bokk Yakaar (maggioranza nella precedente legislatura).

Anche Momath Talla Ndao, segretario di Stato per la pianificazione urbana e l’edilizia abitativa, si è dimesso dal suo incarico di deputato eletto nel dipartimento di Kaffrine (Centro). Il suo posto è andato al suo vice, Abdoulaye Thomas Faye.

Secondo l’articolo 109 del Regolamento interno dell’Assemblea nazionale, “il mandato di deputato è incompatibile con lo status di membro del governo”.

L’ex presidente senegalese Macky Sall, in ritiro in Marocco da quando ha lasciato il potere il 2 aprile 2024, aveva già annunciato, a fine novembre 2024, che non avrebbe partecipato all’Assemblea nazionale.

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La nuova legislatura sarà composta da due gruppi parlamentari. La prima, quella della maggioranza (Pastef) ha scelto il deputato Ayib Daffé, già presidente del gruppo parlamentare di Yewwi Askan Wi (coalizione di opposizione nella precedente legislatura).

Quanto al gruppo parlamentare della coalizione Takku Wallu Senegal, è guidato dall’ex ministro della Giustizia, Aïssata Tall Sall.

Con 16 deputati, alla coalizione Takku Wallu Senegal si è unito il deputato Abdou Karim Sall, ex ministro sotto Macky Sall, per raggiungere il numero richiesto di 17 deputati per formare un gruppo parlamentare.

Con l’insediamento della nuova Assemblea Nazionale, il partito al governo ha ora pieni poteri per attuare il suo “progetto” volto a realizzare le aspettative popolari che lo hanno portato al potere. Ma l’urgenza è il voto sulla finanziaria di bilancio 2025 del governo, come indicato dal presidente della Repubblica durante l’ultimo consiglio dei ministri.

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