I sussidi dannosi per il clima dovrebbero essere abbandonati?

Pubblicato il 2 dicembre 2024 alle 06:00. / Modificato il 2 dicembre 2024 alle 06:29.

2 minuti lettura

Rifornire le casse della Confederazione raggiungendo gli obiettivi della legge sul clima? In un momento in cui l’emergenza climatica si scontra con le finanze pubbliche sotto pressione, questa doppia sfida potrebbe essere affrontata se le autorità riducessero o eliminassero alcuni sussidi. Uno studio pubblicato lunedì dall’EPFL e dall’Università di Losanna apre il dibattito, senza risolverlo. Secondo i loro calcoli, la revisione di alcune riduzioni fiscali genererebbe 4,6 miliardi di franchi di entrate fiscali aggiuntive ed eviterebbe quasi 2,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Gli aiuti esaminati riguardano in particolare il trasporto aereo internazionale, le detrazioni per i pendolari o le agevolazioni fiscali riservate ai proprietari di casa. E anche le auto aziendali o i parcheggi gratuiti, tutti elementi dannosi per il clima.

La misura che consentirebbe di risparmiare la maggior parte delle emissioni di CO2 consisterebbe nell’assoggettare il trasporto aereo internazionale all’imposta sugli oli minerali e all’IVA, da cui è attualmente esente, rileva lo studio condotto da Philippe Thalmann, direttore del Laboratorio di Economia Urbana e dell’Ambiente ( LEURE) presso l’EPFL. Si eviterebbero circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, mentre l’attuale sussidio di 1,9 miliardi di franchi consentirebbe un gettito fiscale di 1,36 miliardi.

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