Dopo la visita privata del presidente cinese in Marocco, una rivista di Pechino ha dedicato, nella sua ultima edizione, numerose pagine alle opportunità di investimento nel regno. Prima ancora di leggere il dossier, è la mappa completa del Marocco, Sahara compreso, ad attirare l’attenzione del lettore e del decisore economico.
Il numero speciale in cinese e inglese si apre ricordando gli storici legami tra i due paesi, con un articolo firmato dall’ambasciatore del regno in Cina, Abdelkader El Ansari, mentre Rabat e Pechino commemorano quest’anno il 66° anniversario della fondazione della loro relazioni diplomatiche.
In un messaggio indirizzato alla comunità imprenditoriale cinese, il diplomatico ha sottolineato che “il Marocco, che gode di una posizione geografica strategica al crocevia tra Africa, Europa e mondo arabo, è la porta dell’Africa”. Oltre alla sua posizione geografica, il regno offre “stabilità, ambizione e politiche lungimiranti”. Risorse che rendono il Marocco “un partner affidabile e un motore di sviluppo sostenibile”, ha insistito.
Verso il 2030
L’ambasciatore ha inoltre presentato i grandi progetti intrapresi dal regno, in particolare l’organizzazione dei Mondiali del 2030, con Spagna e Portogallo. “È un simbolo dell’emergere della nostra nazione sulla scena mondiale. Questo evento metterà in risalto non solo le capacità organizzative del Marocco, ma anche la sua ricchezza culturale e la sua ospitalità. Evidenzierà i progressi che abbiamo fatto come nazione, in termini di infrastrutture, sviluppo sociale e l’emergere di una nuova generazione che spinge avanti il nostro Paese”, ha affermato.
La rivista Vitcow si è concentrata sui settori chiave dell’economia marocchina, prestando particolare attenzione all’industria automobilistica termica e alla sua “capacità produttiva di 900.000 veicoli all’anno e una catena di fornitura composta da 250 attori globali e PMI che servono 75 destinazioni di esportazione.
Il governo marocchino ha inoltre firmato accordi con aziende cinesi operanti nel settore delle automobili elettriche, come quello concluso nel marzo 2024 con la cinese BTR per una cooperazione di 297 milioni di dollari, relativo alla costruzione di una fabbrica di produzione di catodi e altri elementi essenziali materiali nella produzione di batterie per veicoli elettrici.
Accordi di libero scambio, l’altra risorsa del Marocco
Gli accordi di libero scambio tra il Marocco e i principali mercati di esportazione cinesi, vale a dire l’Unione Europea e gli Stati Uniti, sono alla base di questo entusiasmo tra gli investitori nel Paese di Mezzo, soprattutto dopo gli aumenti fiscali decretati sulle esportazioni cinesi attraverso Washington e Bruxelles, rispettivamente a maggio e luglio. 2024. E il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca non fa ben sperare per la Cina.
La rivista Vitcow dedica pagine anche al settore aeronautico, farmaceutico, tessile, outsourcing e agroalimentare.
Il presidente Xi Jinping ha affermato la scorsa settimana a Casablanca, dopo i suoi colloqui con il principe ereditario Moulay El Hassan, che la Cina sostiene gli sforzi del Marocco per preservare la sicurezza e la stabilità nazionale, invitando i due paesi ad espandere gli scambi culturali e interpersonali per rafforzare il sostegno pubblico alla loro amicizia.
Ricordiamo che durante la visita di Stato del re Mohammed VI a Pechino nel 2016, i due paesi hanno stabilito un partenariato strategico. Nel gennaio 2022, il Ministro degli Affari Esteri, Nasser Bourita, e il vicepresidente della Commissione nazionale cinese per la riforma e lo sviluppo (NDRC), Ning Jizhe, hanno firmato l’accordo relativo al Piano per l’attuazione congiunta della Belt and Road Initiative tra Marocco e Cina, iniziativa lanciata nel 2013.
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