È lieto della pubblicazione di un posto da coprire per un secondo medico d'urgenza.
Come annunciato durante l'incontro pubblico del 21 novembre presso lo spazio Richard-Sainct, circa 80 membri del collettivo Émile-Borel e del Manifesto si sono attivati lunedì 25 novembre davanti al sito dell'ospedale Saint-Côme a Millau. L'obiettivo era in particolare quello di interrogare Benoît Durand, direttore ad interim degli ospedali Millau e Saint-Affrique, sulla situazione al centro ospedaliero Émile-Borel. Nel pomeriggio, una delegazione composta da sei membri è stata ricevuta dal sottoprefetto di Millau.
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“Non c’è stata risposta” da parte del regista
Giovedì pomeriggio, cinque membri del collettivo hanno tenuto una conferenza stampa all'ospedale Saint-Affrique “ringrazio i manifestanti per la loro presenza a Millau” e farlo “un piccolo riassunto” per quanto riguarda lunedì. Hanno ricordato ancora una volta a lungo le principali rivendicazioni del collettivo formulate più volte nel corso dei mesi, in particolare durante l'ultimo incontro pubblico (vedi le nostre edizioni precedenti). “Abbiamo spiegato al direttore che da diversi mesi aveva avuto modo di dialogare con tutti, dichiara Jean-Luc Malet, leader dell'opposizione municipale e membro del collettivo. Riguardo alle richieste rivoltegli, sia da medici che da operatori sanitari, non c'è stata risposta. Per noi, oggi, è inconcepibile continuare a discutere con lui. Abbiamo richiesto un appuntamento con il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale (ARS). È con lui che negozieremo e che chiederemo risposte alle domande che si presenteranno.”
Il collettivo presentato al sottoprefetto, secondo Jean-Luc Malet, “lo stato dell'ospedale e i problemi che abbiamo con la governance e l'attuale gestione. Il problema oggi è l'ospedale Saint-Affrique, la sua capacità di accogliere adeguatamente i pazienti e di funzionare normalmente. C'è un clima di sfiducia tra la direzione e i medici, gli operatori ospedalieri e la popolazione.
“Siamo in attesa di ulteriori sviluppi”
In un comunicato il Manifesto cita la pubblicazione da parte della direzione ospedaliera di un bando per la ricerca dei medici d'urgenza: “Questo annuncio conferma l'assenza di volontà di attuare l'impegno di mantenere le capacità dei servizi ospedalieri (…). Ci sono volute diverse manifestazioni, manifestazioni e azioni per ottenere questo piccolissimo progresso. Il disprezzo dell'accesso alle cure per i residenti è evidente. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi (…) per garantire il rispetto degli impegni presi.”
Un annuncio per una posizione di medico d'urgenza
Per il dottor Mohamed Zouani, geriatra che cesserà la sua attività nel 2025, “La governance non è affatto benevola nei confronti del personale medico e paramedico”. Lo dichiara il cardiologo Emad Loucif, presidente del gruppo di cooperazione sanitaria “che creando precarietà ci verrà detto alla fine dell'anno che non ci sono abbastanza visite al pronto soccorso e non ci sono abbastanza pazienti ricoverati in ospedale. Siamo spinti ad andarcene. Dobbiamo iniziare a trattenere i medici che abbiamo C’è un sabotaggio di tutto ciò che è attraente. Chiediamo ciò che l’ARS ha convalidato e promesso firmando il progetto medico South Aveyron 2021, cioè non tocchiamo nulla finché non lo facciamo non ha l'ospedale di mezzo, perché se purtroppo non vede la luce, almeno non rimaniamo nudi. Dopo l'incontro con il sottoprefetto, “Oggi (giovedì 28 novembre)abbiamo avuto la piacevole sorpresa di vedere che, a seguito della nostra richiesta relativa alla seconda linea d'emergenza, un posto per un secondo medico d'urgenza sembrava essere coperto a Saint-Affrique, sottolinea Jean-Luc Malet. In relazione alle candidature che arriveranno occorre coinvolgere i medici e il reclutamento non deve avvenire solo tramite il direttore”.
Da parte sua, Chrystel Apolit, infermiera d'urgenza, afferma di sì “Un problema di regolamentazione perché i pazienti non arrivano più, il che porta alla perdita dell'attività. L'ospedale non viene chiuso in nessun caso. Le azioni proseguiranno fino all'incontro con l'Ars.”
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