Lettera del giorno –
Quale alternativa alle note?
La valutazione di ogni materia tramite cinture di abilità colorate ha dato prova di sé.
Lettere dei lettori
Pubblicato oggi alle 9:57
Iscriviti ora e goditi la funzione di riproduzione audio.
BotTalk
Meyrin, 25 novembre
Dobbiamo ringraziare il signor Conrad Hughes, direttore generale della Scuola Internazionale di Ginevra (vedi “Tribune” del 21 novembre), per aver rilanciato il dibattito sui voti a scuola. Ricordiamo che queste sono state reintrodotte a Ginevra in seguito al voto del 25 settembre 2006.
In ogni caso, due scuole di Ginevra, l’École moderne (scuola privata a Eaux-Vives) e la scuola specializzata La Voie lactée, situata a Meyrin, offrono una valutazione senza voti e praticano la pedagogia istituzionale. A partire dagli anni ’70, questo ha stabilito una valutazione di ciascuna materia utilizzando cinture di abilità colorate. Fernand Oury, maestro fondatore di questa pedagogia, osservò la capacità dei judoka di cooperare nonostante le differenze di livello nel gruppo.
Quando parliamo di valutazione nelle nostre classi, non si tratta di un controllo effettuato una o due volte l’anno (valutazione sommativa) ma di una pratica quotidiana. Riunisce lo studente e l’insegnante e spesso il collettivo di classe. Le cinture, nonché il progetto personale dello studente, trascritto in un contratto formativo, rendono chiari allo studente, al docente e ai genitori i criteri oggettivi. Ogni studente conosce quindi le sue qualità e difficoltà e può avere livelli diversi a seconda della materia.
Con le cinture colorate, Georgette Nunziati, tra il 1970-1980, parlava di una valutazione formativa per gli studenti, ossia che consente l’appropriazione da parte degli studenti dei criteri di valutazione e di insegnamento; la pratica dell’automonitoraggio, dell’autogestione degli errori e dell’autovalutazione; padronanza dei processi di anticipazione e pianificazione dell’azione del lavoro educativo.
È proprio questa appropriazione dei criteri di valutazione da parte dello studente che ha portato Fernand Oury, collaboratore di Freinet, all’organizzazione dello strumento delle cinture di colore o delle cinture di livello.
“Affinché un sistema educativo possa garantire il successo del maggior numero di persone, deve fornire allo studente gli strumenti necessari per la corretta rappresentazione degli obiettivi prefissati, per la pianificazione razionale dell’azione, per l’autocorrezione ed infine per l’ autovalutazione» (Georgette Nunziati, ‘Costruire un sistema di valutazione formativa’, Quaderni didattici n. 280, gennaio 1990). Anche Gérard Scallon, nel 1982, affermava che “è lo studente stesso che deve garantire la regolamentazione del circuito di apprendimento, la gestione dei suoi errori e dei suoi successi”.
Rolando Russi
Hai trovato un errore? Segnalacelo.
0 commenti
Related News :