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La vita dopo il Consiglio di Sicurezza

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Cronaca internazionale

La vita dopo il Consiglio di Sicurezza

Il 31 dicembre la Svizzera concluderà il suo primo mandato nel Consiglio di sicurezza dell’ONU.

Cronico

Jonas Pasquier, responsabile degli affari globali della missione svizzera presso l’ONU a Ginevra

Pubblicato oggi alle 9:40

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Il 31 dicembre la Svizzera concluderà il suo primo mandato nel Consiglio di sicurezza dell’ONU. Se l’ora dei bilanci non è ancora giunta, se le ultime settimane di questi due anni si preannunciano più intense che mai per le nostre équipe diplomatiche, le conseguenze di questo mandato su Ginevra sono già visibili: ha permesso di illustrare concretamente come Ginevra contribuisce alle quattro priorità che la Svizzera ha fissato per la sua sede centrale.

In primo luogo, l’approccio sul campo di Ginevra alla pace è stato evidenziato nel corso di diversi eventi in cui gli attori che lavorano per la pace a New York e Ginevra (in particolare quelli della Settimana della Pace di Ginevra) hanno potuto dialogare di più tra loro e diventare consapevoli della loro complementarità: l’opportunità di evidenziare le vie concrete di pace che si sviluppano al di qua dell’Atlantico, grazie al contributo delle competenze umanitarie, anche nel campo dei diritti umani e del disarmo piuttosto che un approccio che lasci spazio alla società civile, agli attori accademici o al settore privato.

In secondo luogo, dobbiamo sottolineare la protezione dei civili e la promozione del diritto internazionale umanitario – più che mai, purtroppo, visti i conflitti e le catastrofi umanitarie all’ordine del giorno del Consiglio negli ultimi due anni. Gli attori di “Ginevra” come il CICR hanno un ruolo cruciale nell’aiutare le popolazioni civili. Questa competenza è stata fondamentale in particolare per l’adozione, nel maggio 2024, sotto la guida della Svizzera, della risoluzione 2730 che condanna fermamente la violenza contro il personale umanitario e ricorda gli obblighi giuridici degli Stati in termini di protezione dei civili e dei feriti.

In terzo luogo, la Svizzera ha promosso la competenza unica della Ginevra internazionale sui dati climatici e sulla scienza in generale. Questo tema è apparso in particolare all’ordine del giorno della visita a Ginevra di fine agosto 2024 e su invito della Svizzera dei membri del Consiglio di sicurezza – l’opportunità di riportare l’ambiente tra le priorità del Consiglio.

Infine, la Svizzera ha proposto soluzioni innovative nei metodi di lavoro del Consiglio, ad esempio inserendo nella sua agenda la diplomazia scientifica, sostenuta in particolare dal GESDA. Sotto la guida della Svizzera, il Consiglio ha riconosciuto formalmente la necessità di un approccio basato sulla scienza per affrontare le sfide di oggi e anticipare quelle di domani. L’utilità concreta delle nuove tecnologie nel rendere più accessibile il lavoro del Consiglio di Sicurezza è diventata evidente, ad esempio grazie a strumenti che utilizzano l’intelligenza artificiale per riferire sui dibattiti come quelli sviluppati dalla DiploFoundation a Ginevra.

Quando la Svizzera lascerà il Consiglio di Sicurezza il 31 dicembre, non ci disimpegneremo. Al contrario, gli insegnamenti appresi negli ultimi anni consentiranno alla Svizzera e ai suoi partner di compiere progressi concreti, soprattutto a Ginevra, in tre settori concreti.

In primo luogo, il 1° gennaio 2025 la Svizzera riacquisterà un seggio nel Consiglio dei diritti umani per un periodo di tre anni. Questo ruolo di membro di uno degli organismi più importanti della Ginevra internazionale dovrebbe consentirgli di continuare a mettere la protezione delle persone al centro della sua azione e di portare avanti, questa volta da Ginevra, i suoi sforzi per una migliore interazione tra i due consigli. . Inoltre, come dimostrato nell’estate del 2024 con diversi negoziati tra le parti in conflitto in Sudan, la Svizzera e Ginevra continueranno a mettere la loro comprovata infrastruttura e il loro know-how unico al servizio dell’accoglienza dei negoziati di pace, se necessario attraverso basandosi sulle competenze locali e sulla tradizione svizzera di mediazione. Infine, la Settimana della Pace di Ginevra potrà continuare a sfruttare le complementarità e offrire un quadro per un dialogo diretto sulla pace tra Ginevra e New York durante la sua 12a edizione, dal 13 al 17 ottobre 2025.

Sfruttando i punti di forza di Ginevra, una città che lavora per il mondo, la Svizzera può sostenere e amplificare l’impatto delle sue azioni in seno al Consiglio di Sicurezza, contribuendo così a una governance globale più efficace e alla promozione della pace e della sicurezza internazionale in modo crescente mondo incerto. Per la diplomazia svizzera e per l’attuazione delle nostre priorità grazie alla Ginevra internazionale, c’è più che mai vita dopo il Consiglio di sicurezza!

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