Pubblicato il 28/11/2024 21:17
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M'Bap Senghor, un fuciliere senegalese, fu ucciso a colpi di arma da fuoco per ordine della Francia nel 1944, dopo aver combattuto i tedeschi. La sua famiglia, come tante altre, attende che questo massacro venga riconosciuto, a 80 anni dai fatti.
Biram e Mouhamed Senghor sono figli e nipoti di un fuciliere senegalese: M'Bap Senghor. Un soldato che partì per combattere per la Francia nel 1940 e fu fatto prigioniero dai tedeschi. Fu tuttavia sul suolo senegalese che morì, ucciso a colpi di arma da fuoco il 1° dicembre 1944 per ordine di ufficiali francesi nel campo di Thiaroye, non lontano da Dakar.
Ritornati in Senegal alla fine della guerra con centinaia di altri fucilieri, questi soldati chiesero il pagamento della loro paga. L'esercito francese li rifiuta, accusa questi soldati africani di ribellione e apre il fuoco. Il padre di Biram Senghor viene ucciso insieme a dozzine di altri: “Non avevano alcuna considerazione per l’uomo nero, preferivano massacrare la gente per stabilire l’autorità francese sulle popolazioni africane”deplora Biram Senghor.
Il bilancio ufficiale francese parla di 35 morti e 35 feriti. Ma nel corso degli anni, la versione dell’ammutinamento sostenuta dallo Stato francese è diventata sempre più contestata. Un primo passo è stato compiuto dal Ministero delle Forze Armate francese quattro mesi fa: sono stati riconosciuti i sei fucilieri assassinati a Thiaroye “morto per la Francia” in lettere indirizzate alle loro famiglie, che potrebbero aprire la strada a un risarcimento finanziario.
Guarda il rapporto completo nel video qui sopra.
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