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alla ricerca delle nostre origini

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La paleoantropologa Amélie Vialet (a destra) nel documentario “Tautavel: vivere in Europa prima di Neanderthal”, di Emma Baus. PRODUZIONI DI MANDARINO

FRANCIA 5 – GIOVEDI 28 NOVEMBRE ALLE 21:05 – DOCUMENTARIO

Chi furono i primi abitanti dell'Europa, molto prima delUn uomo saggio (da 55.000 anni nel continente), e anche prima di Neanderthal (circa 300.000 anni)? Come sopravvissero nell'ambiente ostile e gelido che regnava allora? Quali legami hanno formato tra loro i diversi gruppi umani? Per delineare le risposte a queste vertiginose domande, la documentarista Emma Baus ci porta ai piedi dei Pirenei, nel sito di Tautavel (Pirenei orientali). È nei pressi di questo piccolo villaggio che sono stati rinvenuti i resti umani più antichi rinvenuti finora sul territorio francese, nella caune – o grotta – di Arago.

Leggi la storia (nel 2021): Un osso umano di 450.000 anni identificato nella grotta di Tautavel

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Sito archeologico scavato dal 1964 – inizialmente da un team guidato dalla coppia Henry e Marie-Antoinette de Lumley – la grotta di Tautavel ha visto centinaia di gruppi umani succedersi per più di 500.000 anni. Fu nel 1971 che furono rinvenuti i resti di un teschio umano chiamato “Arago 21”, risalente a 450.000 anni fa. La regista ha incontrato le decine di scienziati – paleoantropologi, geologi, dentisti, primatologi, palinologi, ecc. – che da allora sono rimasti al suo capezzale per cercare di abbozzare il ritratto composito e il modo di esistere.

Nel corso di queste affascinanti interviste emerge la vita di questo “uomo di Tautavel” (anche se il suo sesso è incerto) – che al momento della morte aveva circa 25 anni, misurava meno di 1,70 metri e pesava 80 chili quello dei suoi congeneri. Con una morfologia vicina al Neanderthal, con il rotolo sopra gli occhi e il mento rientrato, appartiene ad una specie ancora poco conosciuta, quella delUn uomo di Heidelbergla cui evoluzione si colloca a metà strada traL'uomo si alzò e il«Homo neanderthalensis. Altri individui di questa specie sono stati scoperti altrove in Europa, in particolare nei pressi di Heidelberg (Germania) – da cui il nome -, così come in Spagna, ad Atapuerca, non lontano da Tautavel.

Cannibalismo

Questi uomini del Paleolitico inferiore vivevano in gruppi nomadi che si spostavano con le stagioni per cacciare e raccogliere. A Tautavel, innumerevoli fossili di animali (bisonti, mufloni, cavalli, orsi, lupi, ecc.) ricoprono il suolo a partire dal livello di 560.000 anni fa, accompagnati da strumenti rudimentali. Questo bottino di caccia veniva utilizzato fino in fondo e la loro pelliccia veniva utilizzata come abbigliamento per proteggersi dal freddo polare.

Ma l’uomo di Tautavel era anche cannibalista, come dimostrano i resti umani visibilmente consumati rinvenuti accanto a fossili di animali. Secondo i ricercatori, è probabile che i bambini e gli adolescenti abbiano sopportato il peso maggiore delle guerre tra clan.

Se il pensiero di questi pre-Neanderthal rimane quasi del tutto insondabile, il Un uomo di Heidelberg aveva un sistema di comunicazione avanzato, che il programma Origini del discorso si sforza di ricostruire, spiega la paleoantropologa Amélie Vialet – anche coautrice, con Emma Baus, del bel libro Origini: Tautavel, la nostra lunga storia prima di Neanderthaledito da Albin Michel (192 pagine, 24,90 euro). Un affascinante tuffo sulle orme dei nostri più lontani antenati, che ci hanno lasciato una piccolissima parte del nostro patrimonio genetico.

Tautavel: vivere in Europa prima di Neanderthaldocumentario di Emma Baus (Fr., 2024, 90 min). Trasmesso nell'ambito della rivista “Science grand format” su 5 e disponibile in replica su France.tv.

Virginie Larousse

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