Il Riformatore si riferisce ad una serata elettorale (“presentazione del programma, aperitivo amichevole e incontro con i candidati” durante il quale è stato offerto un aperitivo amichevole dai socialisti, e menziona “pratiche che potrebbero essere qualificate come corruzione elettorale.” La serata in questione è stata organizzata il 9 ottobre, pochi giorni prima delle elezioni, e si chiamava “Place à l’Audace”, lo slogan della campagna elettorale di Sandra Narcisi.
I sindaci valloni al momento del dilemma
“In questa occasione, i partecipanti sono stati invitati a condividere un “bicchiere di amicizia” con i candidati“, spiega Sheldon Dehon. “Un gesto, secondo il PS, puramente amichevole. Ma a mio parere questa bevanda offerta è tutt’altro che insignificante. La legge è chiara: offrire cibo o bevande per influenzare gli elettori è severamente vietato. Questa non è solo un’infrazione, è un atto affronto alla nostra democrazia”.
“Sandra Narcisi forse dovrà spiegarsi”
L’articolo 4168-10 del Codice della Democrazia Locale specifica che “qualsiasi promessa o distribuzione di benefici materiali a fini elettorali è considerata corruzione.” Possono essere previste sanzioni che vanno da otto giorni a un mese di reclusione e multe fino a 500 euro. “È una questione di principio: gli elettori non devono lasciarsi sedurre da un bicchiere o da un piatto ma da idee e progetti”.
Sheldon Dehon, candidato non eletto e primo supplente della lista AlternatiV, non esita a parlare di potenziale scandalo. “Questo drink amichevole potrebbe essere qualificato come un atto di corruzione elettorale, nel qual caso Sandra Narcisi dovrà spiegarsi alla commissione e dimostrare che questa pratica non aveva lo scopo di ingraziarsi gli elettori. L’organizzazione di un simile evento, nel mezzo della campagna elettorale, solleva la domanda: il PS ha cercato di influenzare i voti in modo indiretto?”
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E per continuare: “La politica non è piccoli accordi tra amici o pratiche discutibili, è impegno sincero, trasparente e rispettoso delle regole. Questa questione va oltre il quadro locale. Se lasciamo passare questo, mandiamo un segnale terribile: che in politica tutto è permesso, anche la manipolazione degli elettori. Respingo questa idea.”
Ad oggi la Commissione di Controllo non ha ancora emesso il suo verdetto. “Ma se mi dà ragione, le conseguenze per il PS potrebbero essere clamorose. Non solo l’immagine di Sandra Narcisi verrebbe offuscata, ma potrebbe anche mettere in dubbio l’intero risultato elettorale. Questa denuncia è anche un avvertimento: la democrazia non può essere svenduta .”
Nel momento in cui scriviamo queste righe Sandra Narcisi, che si trovava in seduta collegiale comunale, non ha ancora potuto rispondere alle nostre richieste.
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