Cinque mesi dopo la convocazione delle elezioni legislative anticipate, è il vicepresidente del Raggruppamento Nazionale a auspicare la partenza del presidente francese, mentre sul governo Barnier incombe la minaccia di una mozione di censura.
A poco a poco, l'idea delle dimissioni di Emmanuel Macron si fa strada tra la classe politica. Questa volta tocca a Sébastien Chenu considerare questa ipotesi. In caso di blocco nazionale, “Emmanuel Macron renderebbe un servizio al Paese lasciando la sua carica di Presidente della Repubblica e ci permetterebbe di ridisegnare una linea politica a beneficio della Francia”ha dichiarato il vicepresidente della RN sul set della LCI.
Mentre i progetti di bilancio verranno restituiti all'Assemblea nazionale a dicembre, Michel Barnier rischia più che mai di essere rovesciato da una coalizione di opposizioni. Per approvare il disegno di legge finanziaria sulla previdenza sociale (PLFSS) il primo ministro potrebbe attivare 49,3 da lunedì 2 dicembre.
“Molte linee rosse sono state superate”
Tuttavia, la RN suggerisce di votare la mozione di censura che seguirebbe. “Questo bilancio non regge”avverte Sébastien Chenu, che lo segnala “diverse linee rosse sono state superate”. Preoccupano “rimborso del prezzo dei farmaci”, “la riduzione delle riduzioni tariffarie”, “deindicizzazioni pensionistiche”, “nuove tasse sullo zucchero o sull’acqua in bottiglia”.
Il partito della fiamma dovrebbe incontrarsi per discutere più approfonditamente il contenuto del PLFSS, ha indicato Sébastien Chenu, che resta tuttavia scettico. “Il PLFSS e questa legge finanziaria danneggeranno le finanze pubbliche del nostro Paese”. In caso di reiezione del testo della mozione di censura, il governo “si dimetterebbe e si occuperebbe dell’attualità”anticipa il deputato, il quale riconosce però che la situazione non potrà durare ad vitam aeternam.
Per risolverlo, suggerisce “cambiare linea politica”rammaricandosi che Michel Barnier non l'abbia fatto “niente negoziato con la Marina Militare”. Il deputato, però, aprì una porta socchiusa. “Il Primo Ministro può scegliere di fare dei gesti, di modificare questo testo e di fare marcia indietro, o di ascoltare quello che diciamo”.
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