l'essenziale
La Corte d'appello di Agen ha confermato la sentenza penale di primo grado, liberando il sindacalista della CGT processato per presunti insulti nei confronti di Sophie Borderie, presidente del consiglio dipartimentale.
L'uomo, 60 anni, era sotto processo per presunte offese a pubblico ufficiale. Il 10 ottobre 2022, ha inviato diversi SMS intorno alle 23:30 a Sophie Borderie, rimproverandola per le sue decisioni politiche da quando Laurent Delrue, suo direttore generale dei servizi, è stato nominato. C'è scritto: “Borderie afferma di far parte dei Nupes, da morire dalle risate. Il tuo guru Delrue ti ha picchiato in faccia. E non dici niente, l’amore ti rende cieco.” Commenti contro i quali il presidente del consiglio dipartimentale aveva sporto denuncia.
Sindacalista dichiarato penalmente non colpevole
Durante la sentenza di primo grado dinanzi al tribunale di Agen, martedì 7 novembre 2023, il sindacalista, difeso da Me Laure O'Kelly, è stato definitivamente assolto, avendo il giudice ritenuto che ciò rientrasse nel quadro della “libertà di espressione”. di un sindacalista che conduce una lotta sindacale. Tuttavia, venerdì 15 dicembre, la Procura di Agen ha presentato ricorso contro questa decisione e giovedì 12 settembre si è svolto un nuovo processo davanti alla Camera d'appello penitenziaria. Il pubblico ministero aveva infatti ritenuto che i commenti contenuti nell'SMS “potessero caratterizzare un disprezzo” e “ledere la dignità personale” dell'eletto.
La deliberazione su questo caso è stata pronunciata giovedì 28 novembre. La Corte d'Appello ha confermato la sentenza penale di primo grado, che dichiara il sig. Laurent Boukhari non penalmente colpevole dell'oltraggio costituito dal tribunale amministrativo di Bordeaux. “Il signor Boukhari è colpevole sul piano disciplinare, ma non sul piano penale”, precisa Me Jeanneau, avvocato della parte civile, al termine dell'udienza.
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