Sabato 23 novembre 2024, Esvres ha onorato la memoria di dodici combattenti della resistenza di Esvres, vittime della crudeltà nazista nel 1944.
La cerimonia, voluta dal sindaco Jean-Christophe Gassot e dai membri del consiglio comunale, ampiamente voluta e approvata da molti residenti, ha assunto un carattere intenso ed emotivo nel corso di un evento molto formale.
Su entrambi i lati della stele c'erano una cinquantina di portabandiera veterani e su un lato il personale militare armato della base aerea, nonché alti ufficiali e gradi vincitori di medaglie.
Parole forti da parte di Maryvonne Bourreau
Il sottoprefetto Anaïs Aït-Mansour, capo di gabinetto del prefetto dell'Indre-et-Loire, ha presieduto la cerimonia, circondata da un pubblico di eletti, tra cui il sindaco di Tours, il deputato e il senatore della circoscrizione elettorale.
L'armonia dell'Unione Musicale di Esvres ha aperto la cerimonia Il canto dei partigiani et Il canto delle paludi.
Maryvonne Bourreau, figlia maggiore dell'insegnante e capitano Joseph Bourreau, leader del gruppo di resistenza di Esvres, è stata la prima a parlare: “Voglio innanzitutto mettere le cose in chiaro. Nel gennaio 1944 il rastrellamento della Gestapo fu la conseguenza del comportamento irresponsabile e provocatorio di un giovane ricercato, che voleva sposarsi in pompa magna. » Provocò l'arresto, a Esvres, dell'abate Georges Lhermite, del sindaco Auguste Noyant, del postino Hilaire Baron, del droghiere Georges Hodebert, che furono deportati.
“Una trappola” della Gestapo
“Nell’estate del 1944, ha continuato, si trattava dell'arresto, su denuncia, di una trentina di membri del gruppo di resistenza guidato da mio padre… Mentre dovevano ricevere le armi tramite lancio aereo e nasconderle, la Gestapo, informata da due traditori, tese una trappola nella quale gli uomini caddero uno dopo l'altro. »
Da parte sua, Jean-Christophe Gassot ha parlato delle persone, delle sofferenze, delle tracce lasciate da questa tragedia: “La resistenza passiva ma utile di Auguste Noyant, gli anni da contrabbandiere dell’abate Lhermite, i dolori delle famiglie duramente colpite, i lunghi anni di silenzio dopo la guerra…”
Con lui, gli studenti della scuola Joseph-Bourreau e del collegio Georges-Brassens hanno lanciato l'appello ai morti, La Marsigliese suonò, gli ufficiali deposero corone di fiori ai piedi del stele. Poi Odette Sard-Dupuy, 100 anni, diversi membri della sua famiglia furono arrestati dai nazisti, ha svelato la targa commemorativa.
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