Questo mercoledì Berna ha deciso di mantenere invariate le quote per i lavoratori provenienti da paesi terzi e membri dell’Unione europea (UE) o dell’Associazione europea di libero scambio (AELS). Così, l’anno prossimo, potranno essere nuovamente assunti 8.500 lavoratori qualificati provenienti da paesi terzi, di cui 4.500 beneficeranno di un permesso di soggiorno (permesso B) e 4.000 di un permesso di soggiorno di breve durata (permesso L). Per gli europei saranno nuovamente disponibili le autorizzazioni 3000 L e le autorizzazioni 500 B.
Il Regno Unito rimane, come ogni anno dalla Brexit, un caso speciale. Se a medio termine l’idea è quella di integrarlo nella quota ordinaria dei Paesi terzi, per il momento continua ad essergli assegnata una quota speciale. Pertanto, nel 2025 potrebbero essere assunti fino a 3.500 lavoratori britannici (2.100 permessi B e 1.400 permessi L).
Da notare che, negli ultimi anni, le quote non sono state utilizzate nella loro totalità. Nel 2023, il 78% dei permessi B ed L hanno trovato acquirenti in paesi terzi, così come il 52% dei permessi destinati agli europei. Quanto ai contingenti destinati agli inglesi, erano richiesti al 24%. Per quanto riguarda il 2024, le quote erano esaurite, a fine ottobre, a quasi il 63% per i lavoratori provenienti da paesi terzi, a quasi il 44% per quelli provenienti dall’UE o dall’AELS e al 18% per i lavoratori provenienti dal Regno Unito.
In generale, le autorizzazioni vengono rilasciate in base alle esigenze delle imprese e tenendo conto degli interessi economici del Paese. La priorità va data prima ai lavoratori già presenti in Svizzera, poi a quelli provenienti dagli Stati membri dell’UE o dell’AELS.
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