Questo giovedì, 5 dicembre 2024, viene organizzato uno sciopero nazionale su larga scala nell’Istruzione Nazionale per denunciare le riforme considerate punitive. Sostenuta quasi all’unanimità dai sindacati del servizio pubblico, questa mobilitazione mira a contestare l’estensione del periodo di attesa a tre giorni, le riduzioni delle indennità per malattia e i tagli di posti di lavoro annunciati per il 2025.
Questo giovedì, 5 dicembre, un grande Sciopero nazionale dell'istruzione è previsto ovunque in condizioni rancide e soprattutto a Parigi! I sindacati nazionali dell’istruzione, sostenuti da organizzazioni come la FSU, UNSA Éducation e SUD Éducation, hanno confermato il loro appello a manifestare 5 dicembre 2024.
Questa mobilitazione, la prima di una serie pianificata, ha principalmente obiettivi misure del ministro Guillaume Kasbarian. Tali riforme comprendono in particolare l'estensione dell' periodo di attesa per il congedo per malattiauna misura divisiva. Attualmente fissata a un giorno, questa scadenza potrebbe aumentare a tre giorni, un cambiamento che i sindacati considerano profondamente ingiusto. Denunciano una crescente precarietà degli agenti più modesti, in particolare delle donne, spesso sovrarappresentate in queste categorie professionali.
Al centro delle richieste c’è anche l’impatto sull’indennità di malattia. Una riduzione del risarcimento dal 100% al 90% è vista come un arretramento sociale, che peggiora condizioni già difficili. Questa decisione si aggiunge all'annunciata rimozione di 4.000 posizioni nelle scuole, misura criticata per le sue ricadute sulla qualità dell'insegnamento e sulle condizioni di lavoro degli insegnanti.
I sindacati chiedono il ritiro totale di queste riforme, descritte come “misure Kasbarian”. Tra le loro richieste figura anche una rivalutazione del point d’indiceil ripristino del GIPA e un vero status per AESH (accompagnatori di studenti con disabilità). Chiedono un aumento salariale senza compensazione e la creazione di posti di lavoro riducendo il numero delle classi.
Allo stesso tempo, la decisione del governo di ridurre il bilancio del servizio pubblico di 1,2 miliardi di euro per il 2025, annunciata dal primo ministro Michel Barnier, alimenta la rabbia. Secondo i sindacati, questo taglio di bilancio potrebbe mettere a repentaglio il funzionamento delle scuole pubbliche.
Lo slogan “Tutti in sciopero il 5 dicembre” riflette la determinazione di un movimento che potrebbe estendersi ad altri settori del servizio pubblico. Se alcuni sindacati, come FO, preferiscono agire in modo indipendente proponendo uno sciopero rinnovabile, la giornata del 5 dicembre promette una grande mobilitazione per l’istruzione nazionale e non solo.
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