LETTERA DAL MAGHREB
Un avvocato francese è stato violentato a Casablanca, in Marocco, nella notte tra il 2 e il 3 novembre? È questa la domanda che agita i giornali marocchini sin dalla nascita del sito d’informazione Le360 ha rivelato, mercoledì 20 novembre, che “tre uomini provenienti da famiglie numerose marocchine sono stati presi in custodia dalla polizia”. I fatti di cui sono accusati sarebbero avvenuti durante una serata organizzata nella villa di Kamil Bennis, attore del settore fitness. Morto nel 2019, suo padre, Ali Bennis, è noto per essere stato una figura dell’industria farmaceutica marocchina, dirigendo i laboratori Laprophan e conducendo, parallelamente, una carriera diplomatica.
Principale sospettato di questa vicenda, Kamil Bennis, quasi quarantenne, avrebbe beneficiato della complicità di due parenti: Saad Slaoui, presentato come appartenente a una stirpe di imprenditori, e M’hammed Alj, figlio di Chakib Alj, presidente della la Confederazione Generale delle Imprese Marocchine. Tutti sono stati posti in custodia cautelare in seguito alle denunce presentate a Parigi e Casablanca dal loro accusatore. Lei sostiene di essere stata drogata e poi violentata da Kamil Bennis, cosa che lui nega, assicurando che la denuncia era stata “consenso”. A sostegno delle dichiarazioni della giovane, una perizia medica menzionerebbe violenza sessuale.
La stampa inizialmente si è rifiutata di rivelare l’identità delle persone sottoposte a processo davanti ai media online La scrivania non rivela i loro cognomi il giorno successivo alla custodia. Da allora l’istruzione è stata oggetto di numerosi commenti e la sua copertura mediatica è dovuta in gran parte al pedigree dei tre protagonisti. L’imbarazzo è tale da costringere Laprophan a smentire qualsiasi collegamento diretto con Kamil Bennis, che “non è coinvolto nella gestione o nel governo della società”. Secondo la newsletter, Chakib Alj, il capo dei capi, ha cancellato una serie di viaggi in Asia Intelligenza africana.
“Siamo tutti vittime di molestie”
Che un caso di stupro coinvolga membri della classe dirigente o personalità non è una novità in Marocco. Il 24 febbraio 2023, il cantante Saad Lamjarred, uno degli artisti marocchini più importanti della sua generazione, è stato condannato dalla corte d’assise di Parigi a sei anni di carcere per lo stupro di una donna in una camera da letto di un palazzo parigino, nel 2016 Il denunciante aveva allora 20 anni.
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