Il governo ha respinto la richiesta di una coalizione di organizzazioni femministe per a “legge quadro generale” contro la violenza contro le donne, all'Assemblea Nazionale martedì 26 novembre, a giudicare “priorità” piuttosto l'attuazione delle leggi esistenti, ha annunciato il ministro della Solidarietà, dell'Autonomia e dell'Uguaglianza tra donne e uomini, Paul Christophe.
È stato interrogato da diversi deputati nel corso delle interrogazioni al governo su questa richiesta avanzata giovedì da una coalizione di 63 organizzazioni – femministe, “infanticiste” e sindacali – provenienti da un “legge quadro generale” lottare contro la violenza sessuale in tutte le sue dimensioni.
Giudicare la normativa attuale “frammentato e incompleto”hanno proposto 140 misure da contrastare nei settori della giustizia, dell'applicazione della legge, dell'istruzione e della sanità “tutte le forme di violenza sessuale” : molestie, incesto, criminalità infantile, violenza informatica, “industria pornocriminale”, “violenza ginecologica”…
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“La tutela delle associazioni è una priorità”
“Su questo saremo tutti d’accordo [la lutte contre les violences faites aux femmes]è anche una questione di uomini, e penso che sia importante che un uomo si rivolga finalmente agli uomini per sollevare queste domandeha ripetuto il signor Christophe. Sicuramente c'è da avere consapevolezza quando lo è il 96% dei casi di aggressione [perpétrés] dagli uomini. »
Si dice attento alle difficoltà delle associazioni che sostengono le donne vittime di violenza, che mettono in guardia dalla loro fragilità finanziaria a causa dell'estensione, lo scorso agosto, ai dipendenti del settore sanitario, sociale e medico-sociale del “bonus Ségur” di 183 euro netti al mese, senza garanzia di compensazione finanziaria da parte dello Stato.
I centri di informazione sui diritti delle donne e delle famiglie hanno avvertito che questi aumenti salariali accadranno “causando licenziamenti economici, congelamento delle assunzioni o addirittura la chiusura di numerose associazioni dipartimentali già indebolite dai tagli ai sussidi”. “La tutela delle associazioni per me è una priorità, sento le preoccupazioni. Sono in corso discussioni affinché la questione possa essere risolta nel quadro della [projet de loi de finances] »ha detto il signor Christophe.
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