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I fattori identificano i segni dell'invecchiamento: “Un primo in Francia” testato negli Alti Pirenei

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l'essenziale
Dalla fine di ottobre, La Poste sperimenta Promologis, due sistemi di prevenzione dell'invecchiamento, su 850 anziani di 15 comuni degli Alti Pirenei.

“Bandiera, fiore e porta”: sono queste le tre parole che il postino Fabrice Lafon chiede ad Annick, la sua “cliente” del giorno, una dinamica parrucchiera in pensione di 65 anni, di ripetere diversi minuti dopo, per esercitare la memoria.

Dalla fine di ottobre, La Poste sta sperimentando due progetti di prevenzione dell'invecchiamento con Promologis, la prima impresa sociale immobiliare della regione, con 850 anziani di 15 comuni degli Alti Pirenei.

“Si tratta della prima volta in Francia con un locatore sociale”, afferma Olivier Marsais, responsabile delle relazioni con i media e dell'influenza del Centro regionale delle comunicazioni dell'Occitania, che spera che questo esperimento “si diffonda sul territorio”.

“Ti senti depresso?”

“Hai problemi di orientamento?”, “Hai buon appetito?” o “ti senti depresso?” sono tra le altre le domande standard poste dal postino ad Annick, per valutare le sei funzioni vitali di alimentazione, cognizione, vista, udito, psicologia e mobilità.

Il postino Fabrice Lafon parla con Annick per identificare possibili punti deboli.
Foto Bastien Arberet – BASTIEN ARBERET

Fanno parte del programma Icope sostenuto dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che “mira a identificare e prevenire, il prima possibile, le vulnerabilità degli anziani per prolungare la loro autonomia”. Un altro dispositivo permette di individuare e quindi prevenire il rischio di caduta dopo i 75 anni.

Nel caso di Annick funziona tutto, o quasi. Ammette semplicemente che la sua vista sta peggiorando con l'età. Ma a 65 anni la sua mobilità è ancora intatta. “Cammino tutti i giorni” dice, per rassicurare il suo interlocutore, superando a pieni voti la prova di “alzarsi e sedersi cinque volte in 14 secondi, incrociando le braccia sulle spalle”.

“A volte svolgiamo il ruolo di confidente”

Ovviamente il postino non è lì per sostituire il medico o l'infermiere ma può essere una persona di fiducia con cui il suo interlocutore comunica più facilmente, trasmettendo le informazioni a caregiver che hanno competenze mediche.

Il postino Fabrice Lafon parla con Annick per identificare possibili punti deboli.
Foto Bastien Arberet – BASTIEN ARBERET

“In generale, siamo accolti molto bene. Per alcuni anziani o persone con disabilità, la nostra visita quotidiana aiuta a rompere l'isolamento”, afferma Fabrice Lafon, che ha anche sperimentato la consegna dei pasti a domicilio, soprattutto nelle zone rurali.

Oltre alla posta, a volte svolgiamo il ruolo di confidente. Siamo qui anche per ascoltare. Questo dispositivo ti consente solo di andare un po' oltre. Penso che la gente sarebbe felice di vedere i postini più spesso.”

“È davvero positivo che La Poste e Promologis si prendano cura degli inquilini che invecchiano. Mi piace il mio postino, ma non deve tornare entro un anno. Sto ancora andando molto bene”, dice Annick, non senza rivelando un carattere forte in pieno giorno.

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