È in corso una campagna di distribuzione di compresse di iodio in diverse città del Vaucluse, vicine ai siti nucleari di Tricastin e Cadarache. L'obiettivo è proteggere la popolazione in caso di rilasci di iodio radioattivo.
Una nuova campagna distribuzione preventiva di compresse di iodio è iniziata nel dipartimento di Vaucluse nel settembre 2024. Questa operazione, guidata dal Ministero degli Interni e finanziata da operatori nucleari, mira a proteggere i residenti vicini agli impianti nucleari che potrebbero rilasciare iodio radioattivo.
“Questa campagna si rivolge a privati, strutture aperte al pubblico, imprese e comunità situate in un raggio esteso fino a 10 km attorno ad alcuni siti nucleari », informa la prefettura del dipartimento. Nel Vaucluse sono interessati i comuni di Bollène, Lapalud, Lamotte-du-Rhône e Mondragon, vicino al sito di Tricastin, nonché Beaumont-de-Pertuis, vicino al sito di Cadarache.
Distribuzione di iodio nel Vaucluse
I residenti e i lavoratori di questi comuni possono ritirare gratuitamente le loro compresse di iodio nelle farmacie partner, senza prova per i privati. Per le aziende e gli esercizi aperti al pubblico (ERP) è necessario il buono di prelievo. L'elenco delle farmacie partner è disponibile sul sito sante.fr.
“Le persone in possesso di compresse di iodio la cui data di scadenza è scaduta (compresse di precedenti campagne di distribuzione) sono invitate a restituire in farmacia le scatole di compresse scadute”, precisano i servizi statali.
Questa campagna fa seguito a diverse iniziative di sicurezza avviate a partire dal 1997, volte a proteggere le popolazioni in caso di grave incidente nucleare. Lo iodio stabile, sotto forma di ioduro di potassio, satura la tiroide e impedisce l'assorbimento dello iodio radioattivo. Queste compresse si assumono su prescrizione del prefetto, idealmente qualche ora prima dell'esplosione (quando è prevedibile) o al massimo otto ore dopo.
Questa misura è rivolta in particolare ai neonati, ai bambini, ai minori di 18 anni e alle donne in gravidanza o in allattamento, che sono più sensibili ai rischi legati allo iodio radioattivo.
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