“Adeguamenti finanziari”. Gli appassionati di conti pubblici (sì, ce ne sono) capiranno intuitivamente gli aggiustamenti votati dai consiglieri dipartimentali della Dordogna lunedì 25 novembre. Per i profani è necessaria una traduzione: gli eletti dovevano stringere la vite.
L'equazione che viene loro imposta è basilare, comprensibile a uno studente delle scuole medie in fondo alla classe; da un lato le spese obbligatorie che continuano ad aumentare, dall'altro le entrate a mezz'asta, e perfino incerte. “Siamo in una situazione in cui non possiamo fare diversamente”, ha affermato il presidente della comunità, Germinal Peiro, preambolo dei dibattiti.
Il possibile, il desiderabile
Successivamente, uno dopo l'altro, i vicepresidenti hanno presentato le loro proposte di modifica delle decisioni nei settori di loro competenza, registrando una riduzione della spesa. Alla rinfusa: 217mila euro nella parte operativa del servizio che comprende cultura, biblioteca dipartimentale e servizio archeologico; 641.000 euro nella sezione operativa del collegio, o addirittura 55.500 euro nella sezione operativa del servizio sportivo.
Anche il dipartimento per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile dovrà fare i conti con la diminuzione degli stanziamenti di pagamento. Tanto da suscitare un commento del relatore della delibera, Jean-Michel Sautreau: “Dobbiamo scendere a compromessi tra ciò che è possibile e ciò che è desiderabile. »
Le finanze dipartimentali sono sempre minacciate da una spada di Damocle. La brandisce il primo ministro Michel Barnier e fende l'aria in una terribile battaglia, quella della legge finanziaria. “Ero al Congresso dei Dipartimenti di Francia e Michel Barnier ha fatto un discorso rassicurante”, ha insistito Germinal Peiro. E aggiunge: “Inizialmente si parlava di un prelievo di circa 10,8 milioni di euro. Il Primo Ministro ci ha detto che sarebbe stato “significativamente abbassato”. »
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