Non c'è “nessun rischio di chiusura” in Francia in caso di voto di censura sul bilancio, ha dichiarato martedì 26 novembre 2024 la leader del Raggruppamento nazionale all'Assemblea Marine Le Pen.
La presidente del gruppo Raggruppamento Nazionale all'Assemblea, Marine Le Pen, accusa martedì in un articolo il governo di radiodiffusione “notizie false” per quanto riguarda il rischio che i dipendenti pubblici non vengano pagati e che i servizi pubblici vengano bloccati se la Francia non riuscirà ad adottare un bilancio in tempo per il 2025.
“Non esiste il rischio di 'chiusura' delle nostre istituzioni (…) contrariamente a quanto affermano all'unisono alcuni membri del governo”assicura il rappresentante di estrema destra Le Figaroin riferimento alla situazione americana in cui i dipendenti pubblici federali non vengono pagati finché non viene adottato un bilancio.
“Anche in caso di censura, le tasse verrebbero abolite, i dipendenti pubblici pagati, le pensioni pagate e le cure mediche rimborsate”aggiunge, mentre il suo partito minaccia di votare la mozione di censura che la sinistra presenterà se il governo utilizzerà il 49,3 per far approvare senza votazione i suoi progetti di bilancio dello Stato e della previdenza sociale.
“Basterebbe che il governo censurato votasse, nell’ambito dell’attualità, una legge speciale che consenta almeno il rinnovo del bilancio 2024, in attesa di un nuovo governo e di una legge finanziaria formale”precisa Marine Le Pen, pur riconoscendo “un ripiego”. “Il vero rischio per la democrazia non è lo ‘spegnimento’: sono notizie false!”aggiunge.
Una crisi finanziaria?
Diverse personalità della coalizione guidata da Michel Barnier hanno messo in guardia nei giorni scorsi dal rischio di una crisi finanziaria che potrebbe essere causata da una caduta del governo senza previa adozione di un bilancio. La portavoce del governo Maud Bregeon ha detto domenica di temere “uno scenario greco”.
“Se domani venisse approvata una mozione di censura, sarebbe una crisi di regime, una crisi finanziaria che getterebbe nel baratro la Francia, soprattutto i più deboli”ha stimato anche il ministro dell'Interno Bruno Retailleau.
Il giorno dopo il suo primo incontro formale con Michel Barnier a Matignon, dal quale uscì a mani vuote, Marine Le Pen ricorda anche che “lo scopo stesso del voto sul bilancio è l’espressione democratica di un progetto politico”. Tuttavia, secondo lei, il progetto di bilancio del governo non corrisponde a quello previsto “scelta chiara in materia fiscale, di sicurezza e di migrazione” del “undici milioni di elettori RN”.
Lei critica “le bugie” dei precedenti governi sulla situazione delle finanze pubbliche, “anche se ciò significa disinformare sollevando rischi politici inesistenti”durante le campagne elettorali europee e legislative, e rifiuta di permettere al suo partito di diventare un “capro espiatorio” se vota per la censura.
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