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Stati Speciali della Francia: “Dobbiamo finalmente fare la scelta dell’innovazione” – la rubrica di Reda Guiha (Pfizer Francia)

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Le finanze francesi non sono in buona forma, per usare un eufemismo.

Questa situazione non è certo nuova: per convincersene basta ricordare che l'ultimo surplus di bilancio del nostro Paese risale al 1974. Il Concorde preparava il suo primo volo commerciale, Gérard Ford succedeva a Richard Nixon alla Casa Bianca, Valéry Giscard d'Estaing era appena entrato all'Eliseo e Jean-Pierre Fourcade era stato nominato nuovo ministro dell'Economia e delle Finanze. Era un'altra epoca.

Mezzo secolo dopo, si sono accumulati quasi 3.000 miliardi di euro di deficit ed è urgente intervenire. Nel 2025, lo Stato e la previdenza sociale dovrebbero spendere circa 184 miliardi di euro in più rispetto a quanto consentito dalle loro entrate. Il primo ministro Michel Barnier ha lanciato l'allarme: “Dobbiamo fare meglio, con meno”.

Le imprese straniere stabilite in Francia vogliono essere costruttive ma restano comunque realistiche: la situazione è molto preoccupante. Il peggio non è mai certo, ma potrebbe accadere se la Francia non prenderà le decisioni giuste e se verranno adottate solo soluzioni a breve termine.

Tre priorità mi stanno particolarmente a cuore:

  • In un contesto di concorrenza globale più dura, dobbiamo innanzitutto proteggere la politica di attrattiva messa in atto dal 2017. La politica pro-imprese ha dato i suoi frutti, ma questi risultati rimangono fragili: la metà degli investitori stranieri prevede di sospendere i propri investimenti inizialmente previsti in Francia nel 2025, a causa del clima di instabilità fiscale e normativa. IL
    Le attuali scelte di bilancio rischiano di porre un ulteriore freno agli investimenti.
  • Dobbiamo quindi riformare il nostro Paese per continuare a renderlo più competitivo e liberare la creazione di valore in Francia. Ciò comporta, in particolare, una riduzione della spesa pubblica e una riduzione dell’eccessiva pressione fiscale sulle imprese.
  • Dobbiamo finalmente scegliere l’innovazione, in una logica “play to win”. Identifichiamo le aree in cui possiamo essere migliori e investiamo molto per fare la differenza.

L’intelligenza artificiale è uno di questi: crediamo che la Francia disponga delle risorse necessarie per svolgere un ruolo importante in questo settore, a condizione che si doti dei mezzi. La posta in gioco è immensa, la situazione è difficile, ma le opportunità restano reali.

Questo è tutto il senso dei messaggi che desidero trasmettere nel quadro dell’edizione 2024 degli Stati di Francia: è oggi imperativo ripristinare la fiducia tra autorità pubbliche e imprese per lavorare efficacemente alla ricerca di obiettivi ambiziosi e pragmatici soluzioni.

Tutti i nostri sforzi devono concentrarsi sul rafforzamento dell’attrattiva della Francia e dell’Europa!

Reda Guiha è presidente di Pfizer Francia

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