Con quasi un centinaio di punti di rivendita censiti dalla polizia, il mercato della cannabis a Marsiglia, città considerata un vero e proprio “hub” per questo tipo di traffici, sta raggiungendo la saturazione. E di fronte a questa constatazione, i trafficanti cercano di diversificare ed espandere la loro area di influenza offrendo prodotti stupefacenti cosiddetti “di fascia alta” a base di cannabis con effetti psicotropi molto più potenti, secondo una recente nota dell’intelligence territoriale ( RT) redatto in collaborazione con l'Ufficio antidroga (Ofast) che Franceinfo ha potuto consultare martedì 26 novembre.
Questa nota identifica diversi prodotti derivati dalla cannabis commercializzati negli ultimi mesi in Francia. Come questo prodotto avvistato lo scorso giugno dalla Spagna “venduto sul profilo Telegram di una rete marsigliese“chi ha”la particolarità di fornire effetti molto intensi poiché non contiene solventi chimici”. Si tratta di un prodotto, secondo Ofast, con cui si può consumare soprattutto “vapers o con pipa”. Ces “prodotti innovativi”spiegare informazioni territoriali, avere “effetti più potenti” et “guadagnare popolarità”. Ils “circolano a Marsiglia da più di un anno, nonostante un costo di acquisto dieci volte superiore per il consumatore rispetto all'hashish cosiddetto 'frizzante' (1 500 euro 50 grammi invece di 150 euro)”.
Se i trafficanti sono così desiderosi di diversificare e innovare, è perché lo è il traffico di Marsiglia “ampiamente disturbato dalle numerose operazioni effettuate dalle forze di sicurezza”spiegare gli RT. “Questo ambiente ultra competitivo genera tensioni tra i trafficanti che sfociano in violenza, regolamenti di conti e altri atti di intimidazione”. All'inizio di novembre, infatti, la procura di Marsiglia ha registrato ufficialmente 17 narcomicidi, tra cui una vittima collaterale. Tuttavia, questa cifra sta diminuendo, con un record di 49 decessi nel 2023.
Trafficanti che, messi sotto pressione dalle operazioni di polizia, tendono a utilizzare sempre più i social network per vendere i propri prodotti. “Le numerose operazioni di 'sgombero' e occupazioni di terreni effettuate dalle forze dell'ordine nel corso di diversi mesi hanno indebolito profondamente i tradizionali punti di trattativa, senza però annientare del tutto questo fenomeno”possiamo leggere in questa nota. COSÌ, “I trafficanti hanno progressivamente trasferito parte della loro attività sui social network, in particolare attraverso la messaggistica crittografata di Telegram, sviluppando così un vero e proprio narcomarketing digitale”.
Ma sempre più spesso i trafficanti utilizzano altri messaggi crittografati, rivela la nota, soprattutto dopo Telegram “è più collaborativo con il sistema giudiziario dopo l'arresto, a fine agosto in Francia, di Pavel Durov”il fondatore e direttore del social network. “I trafficanti di droga si stanno gradualmente rivolgendo ad altre applicazioni, come 'Potato Chat' o 'SimpleX'”. Quest'ultima applicazione è popolare tra i criminali perché “offre in particolare la crittografia end-to-end senza la necessità di autenticarsi prima con un indirizzo email o un numero di telefono”.
Lo rileva, in conclusione, l'informazione territoriale “in questo contesto, come la tendenza osservata in Spagna e negli Stati Uniti, l’offerta parallela di cannabis illegale dovrebbe continuare a diversificarsi. La città di Marsiglia sembra essere pioniera in questo settore”.
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