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L’ampliamento delle autostrade è stato chiaramente sostenuto dalla diaspora

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Keystone / Christian Beutler

A differenza dell’intero Paese, che domenica quasi il 53% ha rifiutato i progetti autostradali voluti dalle autorità, gli Svizzeri all’estero hanno detto chiaramente sì. Anche la Quinta Svizzera ha espresso parere diverso sul subaffitto, che ha deciso di inasprire.

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25 novembre 2024 – 13:30

Nonostante fosse stato previsto nel primo sondaggio della SSR, il netto sì (più del 57%, 10 punti in più rispetto al totale dell’elettorato) degli svizzeri all’estero all’ampliamento dei tratti autostradali non resta meno sorprendente e di difficile interpretazione .

Solitamente la popolazione della diaspora e quella dell’entroterra votano diversamente, anche se l’ambito dell’analisi è limitato dal fatto che solo 12 cantoni su 26 forniscono statistiche separate sul voto dei propri cittadini residenti all’estero.

Ma tradizionalmente il voto più favorevole all’ambiente e più a sinistra viene dagli espatriati, non da chi vive sul territorio svizzero. L’ultimo esempio risale a settembre, quando la maggioranza della diaspora ha sostenuto l’iniziativa sulla biodiversità, anche se ha fallito a livello nazionale.

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Sette cose da ricordare dalle votazioni di questa domenica 24 novembre

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24 nov. 2024

Con il no al prolungamento delle autostrade, quest’anno il Consiglio federale ha subito la terza grande sconfitta popolare. La nostra analisi.

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Domenica è successo il contrario. La politologa Martina Mousson di gfs.bern è sorpresa da questo risultato «in contraddizione con lo schema abituale» e ammette di poterlo spiegare solo con ipotesi. “Il fatto che la diaspora segua maggiormente le raccomandazioni delle autorità non è una spiegazione sufficiente”, osserva.

Gli svizzeri all’estero, che ritornano occasionalmente nel Paese, potrebbero percepire l’aumento della densità dei veicoli sulle strade in modo più acuto rispetto alle persone che vi vivono quotidianamente. Gli espatriati potrebbero dipendere maggiormente dalle auto quando si trovano in Svizzera; una parte di essi potrebbe essere costituita anche da lavoratori frontalieri che fanno i pendolari, ma non disponiamo di dati che ci permettano di saperlo.

Forse la differenza è dovuta ancora al confronto dell’infrastruttura autostradale svizzera con quella esistente all’estero: “Gli svizzeri all’estero possono essere abituati a viaggiare su autostrade più larghe che in Svizzera e ritengono che questo sia normale”, dice il politologo. Infine, il valore dato alla mobilità potrebbe essere anche una strada: “muoversi spesso fa parte dello stile di vita degli espatriati; potrebbero aver interiorizzato l’importanza di una mobilità fluida e ben funzionante”.

Ma, secondo lo specialista, il voto degli svizzeri all’estero su questo tema rimane piuttosto misterioso. Tanto più che il problema del traffico indotto – “più strade inducono più traffico” -, sollevato dagli oppositori dell’allargamento, è internazionale e nei sondaggi gli svizzeri all’estero sembrano essere per lo più d’accordo con questa affermazione.

Un elettorato sensibile agli eccessi del subaffitto commerciale

L’altro tema su cui il voto della Quinta Svizzera si differenzia da quello dei suoi connazionali dell’interno è la modifica della legge sulla locazione relativa al sublocazione. Mentre l’intero elettorato lo ha respinto con quasi il 52%, l’elettorato residente all’estero per il quale sono disponibili statistiche lo ha accettato con quasi il 54%.

A questo proposito è possibile che gli effetti perversi del subaffitto commerciale, tramite piattaforme come AirBnB, abbiano avuto un peso maggiore sul voto della diaspora, stima Martina Mousson.

Nei sondaggi prima del voto, l’intero elettorato ha approvato a stragrande maggioranza l’idea che questi subaffitti turistici possano provocare abusi e alimentare la crisi immobiliare. Ma «questo problema viene affrontato più fortemente all’estero che in Svizzera, ad esempio in alcune grandi città europee», osserva il politologo.

Nessuna differenza su altri oggetti

La diaspora ha votato in modo simile al resto del Paese sugli altri due punti votati domenica. Lei ha respinto un po’ più fortemente dell’intero elettorato l’altra modifica del diritto di locazione (che voleva facilitare la disdetta anticipata dei contratti di locazione in caso di esigenze proprie dei proprietari).

Quanto al finanziamento uniforme delle prestazioni, lo ha accettato come l’intero popolo votante, anche se in modo un po’ più marcato.

Mobilitazione bassa

In generale, il voto del 24 novembre 2024 non passerà alla storia per aver scatenato le passioni. A livello nazionale, il voto ha mobilitato il 45% dell’elettorato, un tasso leggermente inferiore a quello delle ultime votazioni: la partecipazione media alle votazioni negli ultimi cinque anni è intorno al 50%. Anche tra gli Svizzeri all’estero la partecipazione è stata bassa: poco più del 21%, mentre la media delle ultime votazioni è poco più del 25%.

Martina Mousson rileva il divario tra le risorse impiegate e l’interesse generato: i budget investiti in questa campagna sono stati infatti i più alti nel 2024, il primo anno in cui la trasparenza è obbligatoria in questo ambito.

Testo riletto e verificato da Samuel Jaberg

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Le reazioni al “no” al prolungamento delle autostrade

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24 nov. 2024

Domenica il popolo svizzero ha respinto il progetto delle autorità di ampliare diversi tratti autostradali. Reazioni calde dalle rispettive roccaforti di oppositori e sostenitori a Berna.

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