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LA REPUBBLICA DEI VALORI SCOPRISCE LO SCANDALO ASER

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La Repubblica dei Valori non si lascia andare allo scandalo ASER. Nel comunicato stampa riportato di seguito, il partito denuncia le manipolazioni del potere e accoglie con favore la decisione della Corte Suprema che rafforza i sospetti. Di fronte ai metodi populisti del regime Pastef, il partito chiede la totale trasparenza su questo controverso mercato dell’elettrificazione rurale.

“Caso ASER: quando la Corte Suprema rafforza la teoria dello scandalo e reprime la campagna di demonizzazione contro ARCOP

L’ordinanza emessa dalla Corte Suprema sul caso relativo all’appalto pubblico aggiudicato per l’elettrificazione rurale in cinque (5) regioni del Senegal costituisce senza dubbio un affronto al regime Pastef. La Corte ha infatti respinto la sospensione provvisoria introdotta dall’Agenzia senegalese per l’elettrificazione rurale (ASER) al fine di ottenere la sospensione della decisione dell’Agenzia di regolamentazione degli appalti pubblici (ARCOP) del 2 ottobre 2024 che aveva pronunciato la sospensione dell’esecuzione del contratto pubblico sopra citato. Questa “decisione” della Corte Suprema rafforza la nostra idea che il caso in questione sia uno scandalo, da qui tutta la campagna di negazione e demonizzazione contro l’ARCOP, un’istituzione il cui lavoro è credibile e rispettato.

Dopo la decisione di respingere l’emendamento tra AEE Power Spain e ASER, ARCOP e i suoi membri hanno subito un linciaggio mediatico alimentato da argomenti populisti e oscurantisti. La prima strategia di questa vergognosa campagna consiste nel suscitare l’emozione popolare suggerendo che i senegalesi impedirebbero l’esecuzione di un accordo volto a fornire elettricità a quasi duemila (2000) villaggi. Sul punto va ricordato che a porre un problema non è tanto l’accordo tra AEE Power Spain e ASER, quanto le condizioni alle quali AEE Power Senegal è stata esclusa dal mercato. La seconda strategia mirava a gettare al pascolo l’ARCOP – e i suoi membri considerati intuitu personae – accusandola di tutti i peccati di Israele: a volte si trattava di contestare la sua giurisdizione per conoscere della controversia tra AEE Power Spain e AEE Power Senegal; talvolta si faceva credere ai senegalesi che sarebbe circolato denaro per corromperne gli iscritti; talvolta il Comitato di Risoluzione delle Controversie (CRD) dell’ARCOP – organo collegiale il cui metodo di designazione dei membri garantisce un minimo di imparzialità – che ha preso la decisione si confonde con il Direttore Generale dell’ARCOP (ricordiamolo al passaggio, è in questo tumulto che il nuovo amministratore delegato dell’istituto è stato nominato dal presidente della Repubblica Bassirou Diomaye Faye in flagrante violazione delle norme che impongono la presentazione delle candidature: articolo 23 del decreto n. 2023-832).

Tuttavia, è bastato leggere la decisione ARCOP (decisione n. 107/2024/ARCOP/CRD/DEF) per rendersi conto che questa posizione del garante degli appalti pubblici era prevedibile; ci sono tutte le risposte informate sui tanti quesiti dibattuti in rete, a partire dalla sua competenza a intervenire nella controversia tra AEE Power Spain e AEE Power Senegal (articolo 139 del Codice degli appalti pubblici e articolo 20 del decreto n. 2023-832) alla violazione della legge nel modo in cui AEE POWER Senegal è stata esclusa dal mercato da AEE Power Spain.

Per dare un’unzione popolare a questa campagna di demonizzazione dell’ARCOP e al rifiuto di far luce su un dossier che solleva molti interrogativi – come nel caso dell’ONAS – il primo ministro Ousmane Sonko aveva ritenuto utile aprire una parentesi in occasione di una riunione politica per discutere il dossier ASER. Tra gli applausi di una folla di oltre quindicimila (15.000) persone, il Primo Ministro ha invitato sul podio il direttore generale dell’ASER, Jean Michel Sène, e ha scandito: “Vorrei chiarire davanti a tutti che non esiste scandalo (ASER).” La religione di massa sulla vicenda ASER è stata allora definitivamente fatta e la polemica ora si riduce a questo: “AEE Power Senegal è gestita da gente marcia, ARCOP è un organismo corrotto, Jean Michel Sène è un salvatore”. Lo scandalo ASER può essere misurato dall’importanza dei mezzi che il populismo ha mobilitato per seppellirlo invano: la demonizzazione dell’avversario, il duro colpo alle istituzioni repubblicane e la loro sostituzione con deliberazioni popolari nelle strade (e ora sui social network), ostacolo all’uso della libertà di espressione, ecc.

L’entrata in gioco della Corte Suprema è rassicurante in quanto lascia sperare che un giorno i senegalesi si sentano edificati da questa vicenda nubile. L’osservazione è che il regime di Pastef insiste sulla negazione e sulla manipolazione. Respinto e confuso dalla “decisione” della Corte Suprema, Jean Michel Sène si nasconde ora dietro un fuorviante argomento formalista. In un post in reazione all’ordinanza della Corte Suprema, l’amministratore delegato dell’ASER ha affermato: “Stiamo quindi aspettando che la Corte Suprema si pronunci nel merito. Siamo in attesa di essere convocati per esaminare il merito della causa”. Questa è ovviamente disonestà che convincerà solo gli ignoranti. Jean Michel Sène vuole far credere ai senegalesi di avere argomenti che potrebbero prosperare quando la Corte Suprema ne verrà a conoscenza e li esaminerà nel merito. Dannazione! L’argomento è, senza dubbio, una falsa pista. I termini della sospensione provvisoria dimostrano che la Suprema Corte era a conoscenza di tutte le argomentazioni e di tutta la documentazione che costituiscono l’“atto di accusa” dell’ASER contro la decisione dell’ARCOP su tale vicenda. A differenza della libertà sommaria, del provvedimento utile sommario e del verbale sommario, la sospensione sommaria è ammissibile solo quando è preceduta (accompagnata) da un ricorso di annullamento. Essa mira ad ottenere dal giudice la sospensione della decisione impugnata in attesa dell’esame del ricorso nel merito. Invita la Corte ad adottare un provvedimento cautelare al fine di evitare che il momento dell’esame del ricorso, la decisione impugnata, potenzialmente illegittima, produca conseguenze irreparabili. Quindi, la Corte Suprema potrebbe sospendere la decisione quando ricorrono due condizioni cumulative, vale a dire l’urgenza e l’esistenza di un serio dubbio sulla legalità della decisione impugnata. Nella sua giurisprudenza, la Corte ritiene che sussista “urgenza quando la decisione impugnata arreca un danno sufficientemente grave ed immediato ad un interesse pubblico, alla situazione del ricorrente o agli interessi che questi intende difendere”.

Considerando l’oggetto del contratto, ovvero l’elettrificazione rurale, non vi è dubbio che la condizione di emergenza sia soddisfatta. Consultando la giurisprudenza dal 2017 al 2024 in materia di procedimenti sommari, ci si accorge che la condizione di emergenza è spesso soddisfatta. Tuttavia, non è sufficiente sospendere la decisione impugnata. Deve sussistere la seconda condizione: l’esistenza di seri dubbi sulla legittimità della decisione impugnata. Su questo punto è vero che la Corte non esamina il merito della causa. Prende invece atto di tutte le argomentazioni addotte dalle parti prima di emettere l’ordinanza: decide in base al suo personale convincimento “nello stato delle indagini” del fascicolo. Ciò significa che, contrariamente a quanto sostenuto da Jean Michel Sène, l’ASER ha già presentato alla Corte Suprema tutte le sue argomentazioni e tutta la documentazione attraverso il suo ricorso di annullamento e di sospensione sommaria, e la giurisdizione “ha rigettato dopo aver letto integralmente file. A meno che non ci siano novità nel dossier, Jean Michel Sène non ha più nulla da presentare alla Corte Suprema che ha già tutto su questo caso.

In definitiva, il regime Pastef deve rendere conto ai senegalesi su questa questione. La drammatizzazione della gestione pubblica e il rifiuto della responsabilità, a pochi mesi dal loro arrivo al potere, sono preoccupanti. Vanno chiariti gli scandali ONAS e ASER. Chiediamo alla giustizia di restare al fianco dei senegalesi e di fare piena luce su queste nebulosità. »

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