Dopo più di un'ora di colloqui con il Primo Ministro, il leader dei deputati della RN ha mantenuto la pressione sul governo.
Un incontro di 1 ora e 15 affinché alla fine non cambi nulla. Al termine della sua intervista di lunedì mattina con il primo ministro Michel Barnier, all'hotel Matignon, Marine Le Pen ha lanciato laconicamente: “Ho ripetuto al presidente del Consiglio per l’ennesima volta le linee rosse che sono nostre”. Queste stesse linee rosse che spingeranno, o meno, Marine Le Pen a decidere di censurare il governo, se mai Matignon decidesse di utilizzare l'articolo 49.3 per far adottare il bilancio all'Assemblea nazionale. Nel suo mirino, in particolare, “l’aumento delle tasse sull’energia elettrica” giudicato “inammissibile”.
Secondo la leader dei deputati del Raggruppamento Nazionale (RN), il suo gruppo voterebbe per censurare il governo se il bilancio rimanesse “così com’è”. “La mia posizione non è cambiata. Non più di quanto si sia evoluta, a quanto pare, quella del Primo Ministro.ha assicurato, precisando che Michel Barnier lo è “è apparso bloccato sulle sue posizioni”.
Marine Le Pen sta preparando la gente alla caduta del governo? Il deputato della RN del Pas-de-Calais ha comunque minimizzato le conseguenze di un rifiuto del bilancio. Dice che si rifiuta di arrendersi “alla musichetta che consiste nel dire che se mai questo budget verrà rifiutato, se ci sarà la censura, sarà drammatico, sarà il caos, ecc.”. E per affermare: “Si applicherà il budget dell’anno scorso. È un po’ meno grave di questa perché ci sono meno tasse che peseranno sulle classi lavoratrici e sulle classi medie”.
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