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la più giovane della corsa, Violette Dorange, si trasferisce nell'emisfero australe

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UNAlla fine del telefono, Violette Dorange confessa ” leggero “ mancanza di sonno a causa del caldo, ma il morale del marinaio è alto e lei tiene il timone Diventareè un monoscafo di 18 metri con pinne dritte.

“In barca ci devono essere quasi 30 gradi, ogni volta che mi muovo gocciolo, ma mi prendo cura di me: ho fatto la doccia, mangio bene e fin dalla partenza [des Sables-d’Olonne, le 10 novembre] Ho già letto due libri: Orgoglio e pregiudizio [de Jane Austen] e Basato su una storia vera [de Delphine de Vigan] »dice la giovane 23enne, che gareggia nel suo primo Vendée Globe.

Questo primo tour mondiale in solitaria, senza soste e senza assistenza, che, dopo l'abbandono per infortunio e danneggiamento di Maxime Sorel (V e B-Monbana-Mayenne), il 15 novembre sono rimasti solo 39 concorrenti, di cui 6 donne, l'ha visto “un po' come un gioco di fuga”.

“Lo faccio davvero passo dopo passo selezionando le casellespiega. Il primo era Capo Finisterre [Espagne]il secondo, la stasi [zone de convergence intertropicale]ora sono all'equatore e poi sarà la svolta a sinistra verso i promontori [Bonne-Espérance, Afrique du Sud], Leonessa [Australie] e Corno [Chili]che scandiscono i 45.000 chilometri del percorso] ».

Un sorso di champagne

Sabato 23 novembre, quando sullo schermo del suo computer di bordo compariva la latitudine di zero gradi, Violette non si discostò dalla tradizione marittima. Come offerta simbolica a Nettuno, come è consuetudine ogni volta che attraversa l'equatore, ha bevuto un sorso di champagne prima di spruzzarne un po' sulla sua barca e versare il resto nelle onde. Per attirare le grazie del signore degli oceani tanto quanto per celebrare l'inizio della sua nuova vita “testa a testa in giù”.

Per la prima volta nella sua giovane carriera, l'intrepido skipper dalla voce flautata si dirige verso l'emisfero australe. Dovrà ora fare i conti con depressioni e anticicloni che ruotano in senso contrario a quello a cui l'hanno abituata le regate transatlantiche. “Aggiunge pepe alla mia gara, è bellissimo staccarsi dai soliti schemi! »lei esulta.

Finora la novità ha avuto un discreto successo per lui. Come nei momenti di stasi, dove l'incontro degli alisei del sud con quelli del nord crea, ogni volta, un gioioso sconvolgimento. È andata lì “più di trenta ore”.

“Ero emozionato e allo stesso tempo un po’ spaventatodice. Sono entrato scortato da una nuvola immensa e nerissima, ma poco a poco ho capito che i grossi granelli di depressione portano soprattutto calma [calme plat], e non mi è andata male, perché sono risalito di tre o quattro posizioni in classifica. »

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