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la Confederazione dei contadini si mobilita ma non blocca

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I clacson non smettono di suonare attorno alla rotonda della Fourchette di Bressuire. “È bello, la gente si congratula con noi! » Venerdì 22 novembre 2024, la Confédération paysanne des Deux-Sèvres, guidata da Benoît Jaunet, portavoce del sindacato, ha optato per un metodo più consensuale rispetto agli altri due sindacati agricoli.

Dalle 11,30 una quarantina di sindacalisti e non sindacalizzati hanno preso possesso della rotatoria di Bressuirais per organizzare una gigantesca grigliata con l'ordine di non bloccare il traffico. Un modo per distinguersi dalle azioni più aggressive portate avanti dalla FNSEA e dal Coordinamento rurale all'inizio della settimana.

Ma dietro questa mobilitazione bonaria, i manifestanti vogliono anche dimostrare la loro opposizione al Mercosur e agli altri accordi di libero scambio.

Il reddito come cuore della battaglia

Secondo Benoît Jaunet, “Nessun accordo di libero scambio è positivo per gli agricoltori. Potrebbe essere interessante per i settori ma non per gli agricoltori. La nostra lotta è il reddito”.

La Confederazione dei contadini sostiene già da diversi anni l'istituzione di un prezzo minimo garantito volto a garantire un reddito dignitoso agli agricoltori garantendo loro un prezzo minimo per i loro prodotti. Tale prezzo deve coprire in particolare la remunerazione degli agricoltori, i costi legati alla produzione agricola nonché i contributi sociali. “In primavera Emmanuel Macron aveva detto che avrebbe approfondito la questione, oggi non c’è nulla”inveisce il portavoce.

Remi Simonet

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