A Noisy-le-Sec, nella Seine-Saint-Denis, un terreno è stato trasformato illegalmente in una discarica a cielo aperto. Nessuno vuole sostenere il costo della pulizia oggi.
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Da quest’estate migliaia di metri quadrati di rifiuti marciscono ai piedi di un campus universitario. La guardia è esasperata, ha già ricevuto numerose denunce da parte dei 260 studenti che vivono tutto l'anno nel palazzo: “Si lamentano soprattutto di ratti e zanzare che compaiono sempre di più nell’abitazione”ci dice.
La primavera scorsa i rom occupavano un terreno situato lungo l'autostrada A86. Gli abitanti della baraccopoli stanno trasformando il deserto commerciale di Decathlon in una discarica selvaggia. Ad agosto le autorità hanno sfrattato gli occupanti dell'area ma non i rifiuti edili.
Per Olivier Sarrabeyrouse, sindaco (PCF) di Noisy-le-Sec: “Decathlon sapeva perfettamente che sul proprio territorio c’era un degrado. […] È proprietà privata quindi è loro responsabilità.”. Un'affermazione alla quale il marchio di attrezzature sportive risponde:
L'azienda accusa la prefettura di aver ritardato nell'agire, causando danni irreversibili e dice che porterà lo Stato in tribunale.
Una risposta che ha suscitato scandalo tra l'opposizione comunale. Secondo i suoi eletti, il sindaco deve forzare la mano al proprietario privato: «È un proprietario inadempiente ma per questo possiamo obbligarlo. Il codice dell'ambiente dà addirittura al sindaco il potere di comminare sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 15mila euro».assicura Jean-Paul Lefebvre, consigliere comunale (DVD).
La discarica è incastrata tra due aree strategiche. Da un lato la futura realizzazione di uno skatepark olimpico, dall'altro il cantiere della linea 15 del Grand Paris Express. Il quartiere dei rifiuti diventerà quindi sempre più fastidioso.
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