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“Per far avanzare l’Europa, il dialogo franco-tedesco è più necessario che mai”

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Da più di sessant’anni Francia e Germania sono amiche effettive. Lavorando insieme e costruendo compromessi nonostante le frequenti differenze iniziali, i nostri due paesi hanno contribuito a far avanzare l’Europa.

Oggi il dialogo franco-tedesco si è indebolito, soprattutto a causa dell’instabilità politica su entrambe le sponde del Reno. Tuttavia, questo dialogo è più necessario che mai, di fronte alle crescenti minacce all’Europa.

Oltre ai progetti a lungo termine legati al clima, all’invecchiamento demografico e alla digitalizzazione, dobbiamo affrontare crisi e tensioni geopolitiche. Il risultato delle elezioni presidenziali americane potrebbe rafforzare queste tensioni e suonare come un campanello d’allarme. In questo contesto, Francia e Germania devono adottare una forte posizione comune. Dividerci significherebbe condannarci e condannare l’Europa.

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Come colleghi del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), come amici ed europei impegnati, chiediamo oggi, insieme, di rilanciare l’azione franco-tedesca. Dal 2009, la crisi finanziaria globale si è evoluta in una crisi del debito sovrano nell’Eurozona. Gli Stati membri hanno poi creato il meccanismo europeo di stabilità e l’unione bancaria.

Inizialmente i nostri paesi avevano opinioni diverse. La Francia era favorevole ad una maggiore mutualizzazione del debito, mentre la Germania insisteva sulla responsabilità individuale di ciascun paese. Ma, attraverso il dialogo basato sulla fiducia, i nostri governi sono riusciti a trovare dei compromessi. Francia e Germania hanno raggiunto ancora una volta un fruttuoso compromesso nel 2020, di fronte alla crisi legata al Covid-19. Gli Stati membri hanno deciso uno strumento eccezionale e temporaneo di gestione delle crisi, il fondo Next Generation EU, dotato di 750 miliardi di euro.

Il nostro destino nelle nostre mani

Al Consiglio direttivo della BCE, presieduto da Christine Lagarde, ci siamo confrontati con l’impennata inflazionistica del 2021-2022; dopo essere salita a oltre il 10% due anni fa, oggi l’inflazione è scesa al 2%.

Non sempre noi due siamo stati completamente d'accordo sulle decisioni monetarie da prendere, ma con i nostri colleghi abbiamo sempre potuto decidere. E la vittoria contro l’inflazione è in vista.

Siamo anche forti sostenitori dell’euro digitale. Una valuta digitale per i pagamenti sia al dettaglio che all’ingrosso sarebbe un vero progetto europeo, rafforzando l’autonomia dell’Europa nei pagamenti. Accogliamo con favore anche la revisione delle regole di bilancio europee che è stata completata nel 2023. Ci auguriamo che ciascun paese segua fermamente queste regole comuni.

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