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Table Penja, già uno dei migliori ristoranti dell'anno a Parigi

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RASSEGNA GASTRONOMICA – All'École Militaire, lo chef Pierre Siewe (ex Le Garde Temps) orchestra brillantemente la cucina francese e africana.

Ancora discreto nel grande quartiere silenzioso della Scuola Militare, questo dovrebbe far parlare la gente. Questa, sicuramente non attaccheremo quella maledetta bistronomia, formula valigia oggi senza polso per aver passato così tanto tempo nella stanza delle parole perdute. Questa, lo ammetteremo semplicemente, è… una cucina!

Una cucina con questo punto esclamativo dritto quando si offre di confessare un incontro, una cotta, un viaggio, una rivelazione. Una cucina e quindi uno chef: Pierre Siewe, una forza silenziosa il cui viaggio attraversa il Camerun e Camdeborde. Da questo paese in crescita, da questo mentore nella professione, installa, questo autunno, l'inedita cucina d'autore tra la Francia e l'Africa.

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Da vent’anni, dall’America Latina al Levante, da Londra a Copenaghen, gli chef ci hanno abituato a ribaltare la situazione dei loro terroir confrontandoli con altri lidi. Alla fine abbiamo aspettato, invano, il grande continente. Eccolo in potere dello scambio, che riconcilia la favolosa dispensa…

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